di GIUSEPPE SANZOTTA SICURAMENTE tra i pregi dei libri di Paolo Mosca c'è quella istintiva capacità ...
E anche il suo ultimo lavoro «Il nuovo senso della vita» raggiunge questo scopo. Un testo facile da scorrere, ma che talvolta ci porta a interrompere la lettura per continuare da soli, con i nostri ricordi e i nostri pensieri, ad aggiungere nella nostra mente nuove pagine, tutte personali, di domande, di riflessioni. E anche di risposte per affrontare la vita con la capacità di alzare ogni tanto lo sguardo senza lasciarci travolgere dagli avvenimenti inseguendo affannosamente il presente. Non è una storia, non è un romanzo, o un saggio quello che ci viene esposto, si tratta di capitoli di vita quotidiana, tutti inquadrati però nello sforzo continuo non di offrire ricette ma momenti di ricerca. Un mettersi in gioco tra una realtà dei nostri giorni, nella quale siamo e dobbiamo essere coinvolti, e la morale e i valori che ci possono aiutare a passare tra uomini, cose e avvenimenti consapevoli e coscienti. Così prendono corpo, senza la superbia moralistica, valori troppo spesso mistificati come la famiglia, capace di offrire quella serenità di vita che talvolta si pensa, a torto, ottenibile soltanto rincorrendo inganni aleatori come il successo o una ricchezza da raggiungere ferendo la propria dignità e oscurando la propria morale. C'è anche spazio per alcune riflessioni sull'amore o sul rapporto con Dio. Ma in tutto il libro, in tutti i capitoli traspare lo sforzo, questo non tanto celato, di trasmettere un consiglio di base. La piattaforma da cui muovere: di ricercare nella semplicità delle cose, nell'armonia, nell'ingenuità dei sentimenti, nella porta sempre aperta alle emozioni e ai sogni, la capacità di afferrare il vero senso della vita. Non nuovo o vecchio, ma unico e individuale, e sempre indispensabile per affrontare gioie e dolori, per dare un senso alla nostra esistenza.