CLAUDIA Mori, la moglie del Molleggiato per cui ha scritto un brano nel suo ultimo album «Per sempre», ...
Samuele Bersani ha preso in prestito dal suo cd omonimo di debutto il singolo «Le mie parole»; Gabriele Muccino gli ha affidato la colonna sonora del film «Ricordati di me». Ma perché tutti rincorrono il virtuoso talento dell'artista Gino De Crescenzo, noto con il nome d'arte di Pacifico? Il segreto sta nel suo modo di scrivere: invoca e confida nella leggerezza della musica, nella sua impalpabilità, nelle sue regole che consentono di mettere in un involucro delicato e di facile comprensione quale è una canzone anche i significati e i sentimenti più dolorosi. Con queste caratteristiche, il chitarrista e fondatore dei Rosso Maltese, ha vinto il Premio Tenco nel 2001 come miglior esordiente, il Recanati e molti altri e si regala per i suoi 40 anni la partecipazione al Festival di Sanremo con il brano «Solo un sogno» tratto dal secondo album «Musica leggera» in uscita esattamente il giorno del suo compleanno, il 5 marzo. Il disco, composto di 14 canzoni, vede tra l'altro duettare il cantautore con Ivano Fossati nel singolo «A poche ore». «È stata - confessa Pacifico - una medaglia inattesa. L'ho sempre seguito nella sua carriera musicale. Il paradosso vuole che lui, un giorno, abbia sentito parlare di me e mi abbia chiamato». Visibilmente emozionato, Pacifico, che ha scelto questo nome d'arte perché si definisce timido, ma come l'oceano capace di tutto quando si inquieta, si racconta. Lei è tra gli artisti "in erba" più desiderati. Nonostante tutto ha deciso di partecipare al Festival. Perchè? «Sanremo è un palco molto importante per farsi conoscere e poi io non ho mai avuto quella sensazione di fastidio, di distacco dalla gara che hanno altri miei colleghi». L'ispirazione del brano «Solo un sogno» le arriva dal film di Ridley Scott «I duellanti». Come mai? «Volevo fermare l'immagine di questo scontro eterno del momento ultimo. Il duello puo essere un amore o l'esistenza stessa. Infatti il brano è la fotografia di un momento preciso, un momento di passaggio ultimo e definitivo quell'attimo di pienezza e abbandono che segue ogni sforzo, ogni confronto, ogni lotta, quale sia l'esito». Questo è il Festival del ritorno in gara degli stranieri. Con chi avrebbe voluto duettare? «Tori Amos o Annie Lennox. Due artiste eccezionali ma sarebbe stato veramente molto difficile il confronto con due interpreti di quella stazza». Car. Gua.