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FIRENZE — La crisi del settore tessile-abbigliamento «non può essere affrontata singolarmente dalle aziende, ...

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A delineare una possibile terapia è lo stilista Roberto Cavalli (nella foto con la moglie), che ieri a Firenze, ha partecipato come ospite d'onore all' inaugurazione della 51/ma edizione di Prato Expo, la rassegna del prodotto tessile pratese che, fino a domani, espone i campionari per l'estate 2005. «Se la Cina non rappresenta solo un pericolo ma anche un mercato appetibile e quindi un' occasione - ha osservato Cavalli - allora portiamo in Cina le sfilate milanesi, facciamo sfilare il made in Italy una o due volte l' anno, aggredendo tutti insieme quel mercato. Ma tutti insieme significa davvero tutti insieme, famosi e sconosciuti, grandi e piccoli. I grandi non devono sentirsi diminuiti se sfilano in Cina invece che a New York e se sfilano insieme ai piccoli, l'importante è fare sistema». Intanto i tessutai pratesi affidano ad una esplosione di colori le speranze di ripresa della filiera del tessile-abbigliamento. Puntano su cotoni luminosi e compatti, sul lino variamente trattato, sia raffinato sia rustico, sulla seta spesso mischiata a viscose e cotoni. Ma puntano anche su nuove fibre come quelle della soia, del mais, fibre di alga, di bambù, tratte dalle proteine del latte o dalle chele dei crostacei, sulla cellulosa antibatterica e antiodore. Sono trattamenti in grado di dare al tessuto di ogni fibra la morbidezza e la lucentezza della seta. Si ricorre ad enzimi, al diamante, ai trattamenti ceramici, ai finissaggi di caucciù. Sul fronte fantasie molti quadri, molti effetti stuoia e grigliati, stampe floreali, ma anche figurative, grafiche ed a imitazione della pelle, soprattutto dei rettili.

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