Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Arriva il nuovo libro di John Grisham, uscirà in tre milioni di copie

default_image

Il miliardario della giustizia

  • a
  • a
  • a

La proprietaria ed editrice, Miss Emma Caudle, aveva novantatré anni ed era costretta a letto in una casa di cura a Tupelo. Il redattore capo, suo figlio Wilson Caudle, era sui settanta e dalla Prima Guerra Mondiale aveva una placca in testa. Un cerchio perfetto di pelle scura trapiantata copriva la placca in cima alla sua alta fronte in pendenza e, lungo tutta la sua vita adulta, aveva dovuto sopportare il nomignolo di Spot là. Negli anni giovanili era stato cronista di consigli comunali, incontro di calcio, elezioni, processi, feste religiose, ogni genere di attività che si svolgeva in Ford County. Era un buon cronista, in tutto e per tutto, e intuitivo. È chiaro che la ferita alla testa non comprometteva la sua abilità nello scrivere. Ma a volte, dopo la Seconda Guerra Mondiale, la placca gli scivolava vistosamente e Mr. Caudle smise di scrivere qualsiasi cosa al di fuori dei necrologi. Lui amava i necrologi e ci passava sopra le ore. Riempiva paragrafi di eloquente prosa ricca di particolari sulla vita anche del più umile dei cittadini di Ford County. E la morte di un ricco o importante cittadino era notizia da prima pagina, con Mr. Caudle che ne coglieva il momento giusto. Non mancò mai una veglia funebre o un funerale, così come non scrisse mai qualcosa di brutto su qualcuno. Tutti alla fine venivano glorificati. Ford County era uno splendido posto per morire. E Spot era un uomo molto popolare, anche se matto. L'unica vera crisi della sua carriera giornalistica ebbe luogo nel 1967, pressappoco al tempo in cui il movimento per i diritti civili la spuntò in Ford County. Il giornale non aveva mai dato il minimo segno di tolleranza razziale. Nessuna faccia nera era mai comparsa sulle sue pagine, salvo nel caso di noti o sospetti criminali. Nessun annuncio di matrimoni di neri. Nessuno studente nero laureatosi con tanto di lode e nessuna squadra nera di baseball. Ma nel 1967 Mr. Caudle fece un esaltante scoperta. Si svegliò un bel mattino rendendosi conto che in Ford County c'erano dei neri che morivano e che le loro morti non venivano adeguatamente riportate. C'era un intero, nuovo, fertile mondo di necrologi là fuori e Mr. Caudle salpò per quelle pericolose e inesplorate acque. Mercoledì 8 marzo 1967 il «Times» divenne il primo settimanale di proprietà bianca nel Mississippi a fare un servizio sulla morte di un nero. Per lo più la cosa non venne notata. La settimana seguente lui fece tre necrologi neri e la gente continuò a mormorare. Ma la quarta settimana un vero e proprio boicottaggio prese il via con cancellazioni di sottoscrizioni e inserzionisti che non tiravano più fuori i soldi. Mr. Caudle si rese conto di che cosa stava accadendo ma era troppo preso dal suo nuovo status di integrazionista per preoccuparsi di faccende tanto volgari come vendite e profitti. Sei settimane dopo lo storico necrologio, annunciò in prima pagina e con grande rilievo la sua nuova linea politica. Spiegò al pubblico che avrebbe pubblicato qualunque cosa gli fosse dannatamente piaciuta e se ai bianchi non stava bene, avrebbe semplicemente dato un taglio ai loro necrologi. Ora, il morire decorosamente era parte importante del vivere nel Mississippi, tanto per bianchi come per neri, e l'idea di essere messi a riposo senza il beneficio dell'encomiastico commiato di Spot era più di quanto la maggior parte dei bianchi potesse tollerare. Ed essi sapevano che quello era abbastanza matto da portare avanti la sua minaccia. Il numero successivo era pieno zeppo di ogni genere di necrologi, sia bianchi che neri, tutti in rigoroso ordine alfabetico e senza discriminazione di sorta. Il giornale andò esaurito e ne seguì un breve periodo di prosperità.

Dai blog