di DARIO SALVATORI NON C'È pace per le vocalist dei Matia Bazar.

Con la sua vitalità e soprattutto con i suoi vasti interessi extramusicali, la Mezzanotte aveva contribuito al rilancio della storica formazione ligure in un momento particolarmente sfortunato, seguito alla morte del bassista Aldo Stellita, uno dei fondatori del gruppo. Fu Giancarlo Golzi, batterista, ad ascoltare la giovane cantante e a proporla al tastierista Piero Cassano, uscito da anni dalla formazione. Motivati e con un nuovo repertorio, i Matia Bazar tornarono al Festival di Sanremo nel 2000 con «Brivido caldo», l'anno dopo con «Questa nostra grande storia d'amore», vincendolo infine nel 2002 con «Messaggio d'amore». Avevano già trionfato nel 1978 con «...E dirsi ciao» e di fatto stabilirono un record assoluto: rivincere la rassegna dopo 24 anni! Inutile dire che per la gran parte dei sostenitori del gruppo - il debutto avvenne nel 1972 con l'album «Fede, speranza, carità», ma allora si chiamavano Jet - l'unico vero riferimento vocale della formazione rimane Antonella Ruggiero. Alla sua particolare voce sono legati i principali successi: «Stasera che sera», «Per un'ora d'amore», «Solo tu», «Che male fa» e soprattutto «Vacanze romane», presentato a Sanremo nel 1983, un brano che contribuì allo svecchiamento del sound verso un moderato uso dell'elettronica. Una voce sempre pronta ad impreziosire la melodia, talvolta con richiami retrò, altre volte con pulsazioni dance, o addirittura con astrazioni orientaleggianti e omaggi al pianismo di Thelonious Monk. La Ruggiero abbandonò la formazione nel 1990, attratta da nuove dimensioni musicali e soprattutto dalle suggestioni sonore suggerite da Roberto Colombo, suo produttore. Da quell'anno al suo posto compare Laura Valente, compagna di Mango, in un ruolo difficile e anche un po' ingrato. Arrivano comunque album di un certo interesse, fra cui «Anime pigre» (1991) e «Benvenuti a Sausalito» (1997). Ora si ricomincia da capo. Golzi e Cassano, se vorranno tenere in piedi la storica formazione, dovranno ricominciare dai provini, da quel loro «scouting» così importante e che fino ad oggi hanno dimostrato di saper fare molto bene. Nel frattempo sembra essere profondamente mutato il ruolo «della cantante del gruppo», che sino ad oggi si è sempre rifatto alle matrici rock anni Sessanta. Un'occasione in più per cambiare.