«Primo amore», la nostra musica vince a Berlino
Ma le sorprese riservate dalle decisioni della giuria, di cui hanno fatto parte il regista italiano Gabriele Salvatores e l'attrice Valeria Bruni-Tedeschi, non sono mancate, visto che l'Orso d'oro per la migliore pellicola è andato al film tedesco «Gegen die Wand», contro il muro, del regista di origine turca Fatih Akin, che lo scorso anno si è fatto notare in Germania per un bel film, «Solino», dal nome di un villaggio della Puglia, che narra i problemi di inserimento di una famiglia italiana arrivata in Germania agli inizi degli Anni '60. E fedele alle sue tematiche preferite, quello dello scontro delle culture tra gli immigrati di prima e seconda generazione nel Paese che li ospita, nella pellicola vincitrice Akin narra la storia di una ragazza di origine turca di Amburgo, che pur di sfuggire all'asfissiante clima familiare di stretta osservanza musulmana decide di sposare un uomo anziano di Istanbul. Era dal 1986 che i tedeschi aspettavano di vincere un Orso d'oro e gli sforzi del direttore della Berlinale nel promuovere anche più del dovuto le pellicole di casa, considerata la loro tutt'altro che eccelsa qualità artistica, quest'anno hanno prodotto i loro frutti, con grande soddisfazione di tutta la critica tedesca. A non sorprendere affatto, invece, visto che era stata subito giudicata all'unanimità come la migliore attrice vista quest'anno sugli schermi della Berlinale, è stata la vittoria di Charlize Theron, che ha vinto l'Orso d'argento come migliore attrice protagonista del film «Monster», nel quale ha dovuto imbruttirsi, farsi impiantare nuovi denti e ingrassare di 14 chili per riuscire ad incarnare la figura di una spietata serial killer. L'attrice sudafricana ha comunque dovuto dividere il suo premio ex equo con la collega colombiana Catalina Sandino Moreno, che nel film «Maria piena di grazia» interpreta il ruolo di un corriere della droga diciassettenne, che fugge dal suo Paese e che cerca di sopravvivere alla meglio a New York. A fare quasi il pieno di premi è stato il film sudamericano «El abrazo partido», l'abbraccio spezzato, in realtà una coproduzione internazionale della quale fa parte anche l'Italia, del giovane regista argentino Daniel Burman, 30 anni, al quale è andato l'Orso d'argento come migliore film in concorso. Orso d'argento per la migliore interpretazione maschile anche al protagonista della pellicola, l'attore d'origine uruguayana Daniel Hendler, che incarna la figura di un giovane che dopo aver ottenuto un passaporto polacco si reca in Europa per ritrovare le tracce del padre, andato via da casa per lottare in favore della causa di Israele. Mentre «Primo Amore» è premiato a Berlino sul film di Garrone intanto in Italia si sviluppa un giallo. la casa editrice Gruppo Edicom, che ha pubblicato il libro «Il cacciatore di anoressiche» di Marco Mariolini, ha chiesto di sospendere la proiezione del film perché, si sostiene, violerebbe il diritto d'autore.