di MARIDA CATERINI SEMBRANO ispirarsi alla filosofia vichiana dei corsi e ricorsi storici le ...
Ed invece, lungi dall'essere sopraffatta dalla nuova logica dell'emittenza satellitare tematica, che doveva decretarne il declino, appare pervasa da un neo vigore spettacolare che ne rilancia l'importanza ed il ruolo. Il fenomeno al quale si assiste fin dall'inizio della recente stagione televisiva è un rinnovato interesse verso l'offerta generalista, tramutatosi in un evidente aumento della platea televisiva, soprattutto nel corso della prima serata. L'incremento interessa sia la Tv pubblica che quella privata e coinvolge anche La7 che, con programmi come «Il processo di Biscardi», conquista il lunedì sera un milione e mezzo di spettatori. Alla rinascita della Tv generalista ha contribuito in maniera determinante lo spostamento della fascia del prime time, anticipato dalle ventuno dalle 20,35, grazie all'interesse suscitato da programmi come «Affari tuoi» e «Striscia la notizia» in grado, da soli, di raggruppare un pubblico vicino ai venti milioni di spettatori destinati ad aumentare ancora con l'inizio ufficiale della programmazione di prima serata. Un conteggio approssimato per difetto sull'audience raccolta dai tre canali Rai e Mediaset in una qualsiasi serata evidenzia una presenza oscillante dai venticinque ai ventotto milioni di spettatori, complessivamente. In passato, le cifre erano sostanzialmente al di sotto, causa la momentanea disaffezione verso un'offerta che sembrava obsoleta e sorpassata. L'attuale incremento di pubblico coinvolge anche le reti minori, come Retequattro, Italia uno e Raitre, persino MTV, che spesso offrono proposte alternative a quelle delle più prestigiose emittenti consorelle. «Mai dire domenica» su Italia uno, ad esempio, con quattro milioni di spettatori, rappresenta l'alternativa alla fiction proposta da Raiuno e Canale 5, «Stranamore», il venerdì sera su Retequattro con circa tre milioni e mezzo di spettatori, è il reality show che sta consentendo alla rete di fare ascolti al di sopra della media. «Ballarò», «Mi manda Raitre» e «Gaia», in onda rispettivamente il martedì, mercoledì ed il sabato sulla terza rete, sono la concorrenza ai reality settimanali ed all'opulenza spettacolare dei varietà del fine settimana. Mai, come in questo momento, insomma, la Tv generalista sembra godere ottima salute. Gli spettatori persi da una rete vengono conquistati da un'altra in funzione delle varie offerte proposte, mantenendo al di sopra della norma il numero totale. Una rivalutazione della vecchia cara Tv a scapito dell'emittenza satellitare, o il sintomo di un fenomeno sociale dai più significativi risvolti? Oppure il bisogno degli italiani di ritrovarsi in famiglia dinanzi all'arboriano «focolare televisivo» in un'epoca in cui i valori tradizionali sembrano aver perso spessore? «È senza dubbio la spia del nuovo malessere da cui è afflitto il nostro paese: l'impossibilità, da parte delle fasce sociali popolari, di potersi concedere, soprattutto durante i fine settimana, generi di intrattenimento al di fuori delle mura domestiche, a causa dei costi elevati. La gente preferisce, così, rifugiarsi in famiglia, rivalutando l'offerta della Tv generalista alla quale va il merito di saper soddisfare, in questo momento, anche le richieste di un pubblico esigente», afferma Pippo Baudo. Il conduttore continua: «Questo tipo di pubblico che la sera sceglie la fiction, il varietà, il reality show, il programma di informazione, economicamente non riesce a sostenere le spese della parabola ed ha riscoperto la vecchia Tv che considera una sorta di enciclopedia, divisa per capitoli. Ovviamente sceglie quelli che preferisce». «In questa stagione la forza della Tv generalista è esplosa maggiormente grazie anche alla predisposizione degli italiani a volersi sentire riuniti in una comunità nazionale nella quale il piccolo schermo funge da polo di aggregazione», commenta Paolo Ruffini, direttore di Raitre. «La stagione in corso, in particolare, sta offrendo dei palinsesti ricchi d