di VALERIA CHICHI JADE Foret, la baby modella considerata l'astro nascente della moda ...
La tredicenne belga che doveva sfilare ieri sera in occasione dell'apertura del portale turistico Discovery Travel al Renault Cafè di Roma, ha disertato la passerella «a causa di un'improvvisa indisponibilità», fanno sapere gli organizzatori della serata, dopo che molta della rappresentanza rosa della politica ha gridato «vergogna» al reclutamento della minorenne per la sfilata: da Alessandra Mussolini, a Livia Turco, a Maria Burani, presidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, che ha puntato il dito su «la cattiva coscienza di certi adulti, che utilizzano i propri figli per narcisismo, denaro, per cinismo mascherato d'amore per qualcuno che si considera un oggetto da esporre». Il defilè della tredicenne ha sollevato proteste anche a Palazzo Madama, dove il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza Rai, ieri ha fatto sapere: «Sarebbe il caso che un magistrato o un rappresentante delle forze di polizia assistesse alla serata, vagliando se in quella che noi riteniamo essere una tipologia di sfruttamento di un minore e del suo corpo, possano essere ravvisate eventuali ipotesi di reato. La tendenza di portare in passerella modelle bambine, spesso in abiti succinti e facendo loro assumere movenze sessualmente allusive deve far riflette e chiedersi se non possa essere considerata una vera e propria fattispecie del reato di sfruttamento». La baby minorenne, al ventilato intervento delle forze dell'ordine ha dato forfait (almeno per il momento perché non si esclude che possa sfilare a fine mese a Milano), mentre il Codacons ha inviato un esposto all'ufficio del lavoro in cui sottolinea che l'art.3 della legge 977/67 indica che «l'eta minima per l'ammissione al lavoro è fissata al momento in cui il minore ha concluso l'istruzione obbligatoria e non può essere inferiore ai 15 anni compiuti». «L'infanzia è un grande mercato - spiega Federico Bianchi Castelbianco, psicoterapeuta dell'età infantile - ai bambini e adolescenti vengono proposti sempre di più i modelli degli adulti: dal vestiario, ai telefonini, alla chirurgia plastica. È chiaro che per entrare in questo mercato c'è bisogno di un passe-par-tout ce n'è uno migliore di una modella minorenne? E poi queste mamme garantiste, che spingono le figlie in passerella, ma non le lasciano un momento: il danno è fatto lo stesso. La bambina deve vivere la propria età, fra i suoi coetanei, senza modificare i suoi tempi di evoluzione».