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URBANI tira un sospiro di sollievo, dopo tanti accidenti - l'ultimo, il dietrofront che è stato costretto ...

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Ce l'ha fatta il «suo» uomo per la Biennale (suo in quanto dopo tante mediazioni lo aveva indicato quale presidente della Fondazione lagunare appena rifondata). Insomma, l'ex amministratore delegato di Bnl, Davide Croff, ha incassato il sì della Camera per la nomina alla presidenza della Biennale. Un bel colpo dopo il «no» del Senato, per quanto, come quello di Montecitorio, solo con valore consultivo. Il bello è che all'elegante banchiere - pronto a mollare la designazione se si fosse trovato di fronte a un altro diniego - hanno dato il verde non solo i gruppi della maggioranza, ma anche la Margherita. I voti a favore sono stati 26, quelli negativi 12. Tra i no, oltre a Ds e Prc, anche quello dell'irriducibile anti-Urbani, Vittorio Sgarbi. Il diessino Martella, perfido, ha avvertito: «Croff dimostri di essere autonomo procedendo nel settore cinema senza seguire le indicazioni di Urbani e confermando de Hadeln». Effetto tempesta sul grande schermo. (Li. Lom.)

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