Tutti d'accordo eccetto l'estrema sinistra
Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. I voti a favore sono stati 502, 15 quelli contrari, mentre 4 deputati si sono astenuti. In particolare, hanno votato contro i deputati di Rifondazione comunista e del Pdci. Il provvedimento stabilisce che sarà celebrato il 10 febbraio di ogni anno «al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, l'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e la più complessa vicenda del confine orientale». In questa giornata saranno organizzate «iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso le scuole di ogni ordine e grado», oltre a convegni, incontri e dibattiti «in modo tale da conservare la memoria di quelle vicende». «È un atto di riconciliazione nazionale, di verità e di giustizia, una testimonianza di amore verso tanti italiani per troppo tempo dimenticati». Così il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, si è espresso in Aula dopo l'approvazione della legge. Soddisfazione anche da parte del presidente della regione Lazio, Francesco Storace: «Mi piacerebbe sentire anche la soddisfazione del capo del governo perchè in tutte le miserie che abbiamo conosciuto in queste settimane almeno si è dimostrato che con la coalizione di centrodestra al governo un problema che per 40 anni è stato sollevato solo da noi è stato finalmente risolto. Spero che il Senato approvi con immediatezza e celerità la legge approvata oggi dalla Camera». Fassino, infine, ha detto che «oggi, 50 anni dopo, è tempo di riconoscere la verità della storia che viene prima delle ideologie, delle ragioni di parte, delle ragioni di Stato. Ed è tanto più importante farlo oggi tutto questo perchè siamo ad un passaggio cruciale della vita dell'Europa: quel confine orientale, quel confine che ha diviso Gorizia in due, quella frontiera che è stata a lungo una frontiera della sofferenza, in questi dieci anni è diventata il crocevia dell'integrazione».