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Il «De Sica» a Sabrina Ferilli sotto lo sguardo felice di Ciampi

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AL QUIRINALE

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Strizzata in un abito acquamarina (Dolce & Gabbana) scollatissimo sulla schiena e sul generoso decollete, le gambe nude svettanti sulle scarpe dal tacco vertiginoso fuxia. Sabrina Ferilli, abbraccia donna Franca sotto gli occhi estasiati del Presidente della Repubblica. Sorride Sabrina, nella sua mise tanto sexy (e poco adeguata alla situazione) e la signora Ciampi la sgrida: «Che fai, è mio marito che devi abbracciare!» Al Capo dello Stato, invece, tocca solo una stretta di mano e un ringraziamento per il Premio che le è appena stato consegnato, nel salone delle feste del Quirinale, per l'intepretazione del film «L'acqua... il Fuoco» di Luciano Emmer. C'è gran parte del mondo del cinema e delle altre arti nel Palazzo del Presidente. Invitata per ricevere il riconoscimento intitolato a Vittorio De Sica nel 1975 da Gian Luigi Rondi. In prima fila siede un impettito Presidente della Camera (premio società). Perfetto nei modi ed esempio di eleganza, accompagna Rita Levi Montalcini a ritirare la sua targa per le scienze. E piano piano scorrono tutti i «nominati» Vincenzo Cerami, Giorgio Albertazzi, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Adriana Asti, Franca Valeri, Ida Di Benedetto. E ancora i registi Nikita Michalkov, Manoel de Oliveira (insigniti anche dell'onorificenza di Cavaliere di Gran croce), lo scrittore Andrea Camilleri, il maestro Salvatore Accardo. «Ci appoggiamo tutti a lei», è il saluto di Sabrinona (che è in partenza per Parigi dove interpreterà un film su Dalida) a Ciampi. E il Presidente risponde esternando il suo amore per il cinema e per i suoi protagonisti. «Vedo tutti gli spiriti vitali del nostro cinema presenti e a tutti dico: andate avanti, insistete, non cessate di creare, di immaginare di sognare. Il cinema italiano continua a crescere anche se i risultati non sono quelli che speravamo. Però la creatività dei nostri autori e registi ci sta regalando bei film». L'impegno a combattere la pirateria in tutte le sue forme, il rilancio dell'identità culturale del cinema europeo favorendo le coproduzioni, l'espansione delle sale nei piccoli centri, sono, secondo il Capo dello Stato, le priorità a cui guardare con attenzione. Priorità che per Manuel De Sica, pallido nella sua emozione e così somigliante al padre, significano prima di tutto recupero del passato attraverso il faticoso (e costoso) restauro dei film del grande Vittorio. L'altra faccia della seconda generazione De Sica, invece, è abbronzatissima e smagliante. Fa concorrenza alla Ferilli, sul podio dei più ammirati, Christian. Per lui un interminabile rito di foto con uscieri e impiegati del Quirinale. Perché, al di là dei discorsi e delle belle parole, a vincere è sempre la legge del botteghino con record di incassi annessi sempre e solo a Natale.

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