«NÉ IO nè il mio film siamo antisemiti.
Così Mel Gibson ha cercato di frenare le polemiche che sono montate sul film. L'accusa mossa al kolossal è di rappresentare gli ebrei come responsabili della morte di Cristo. Un gruppo di studiosi delle Sacre Scritture, cinque cattolici e quattro ebrei, hanno sollevato dubbi sulla possibile lettura antisemita data dal film alla Passione sostenendo che l'opera di Gibson non farà che incendiare i rapporti tra mondo cristiano ed ebraico alimentando uno strisciante antisemitismo. L'Anti-Defamation League (Adl), la più importante organizzazione ebraica che si batte contro l'antisemitismo, si è detta «profondamente preoccupata per un film che alimenterà l'odio, l'intolleranza e l'antisemitismo». Prudenza è stata manifestata dalla Comunità Ebraica in Italia: «Aspetto di vederlo, prima è impossibile dire qualcosa di credibile», ha detto Riccardo Di Segni, rabbino capo nella Capitale. Il film, del resto, ha faticato a trovare un distributore. Nessuna major era disposta ad acquistarlo per timore di andare incontro a un vero e proprio flop commerciale. Poi è arrivata l'indipendente Newmarket che non ha partecipato, tuttavia, anche in qualità di produttore. Di conseguenza l'intero ammontare dei costi del film, 25 milioni di dollari, resterà interamente a carico della società di Gibson, la Icon. La Eagle Pictures distribuirà invece il film in Italia. Il trailer definitivo è molto hollywoodiano ed adatto all'uscita per il grande pubblico in 2000 schermi. «Duemila anni fa, in un periodo di attesa», recita la scritta che compare inizialmente in video che introduce alcune scene dell'attesa pellicola: un uomo che scrive sulla terra, Gesù che si rivolge a Dio nella notte, l'immagine di un serpente, una sequenza della cattura di Gesù. Poi ancora una scritta, «Un uomo avrebbe sfidato tutto», che presenta le scene più dure del trailer, quelle riguardanti la Passione: il confronto con Pilato, un'immagine della fustigazione, le mani incatenate alla Croce, il volto sofferente di Maria, Pilato che dice «Ecce homo». «Il suo messaggio era l'amore», recita ancora una scritta che fa partire la sequenza dell'ira della folla contro Gesù che porta la Croce.