Carrà, troppa opulenza. C'è nostalgia delle «carrambate»
092.000spettatori, ha conquistato per Raiuno, il primato del sabato sera. Un risultato vincente ma non esaltante per un'icona della Tv. Nel nuovo programma «Sogni» si è sforzata di eliminare ogni richiamo alle "carrambate" del passato, senza riuscirci. La sorpresa fa parte del dna della Carrà e lo ha dimostrato ancora una volta sabato. La trasmissione è confezionata con una serie di filmati ognuno dei quali rappresenta la realizzazione di un sogno. Montati in maniera da amplificare sapientemente le emozioni degli interessati, rappresentano il cuore del programma. Per la realizzazione dei sogni si viaggia da un capo all'altro della terra. Da Dubai, dove un giovane cuoco di Roma ha avuto il privilegio di cucinare per il più grande albergo del mondo, a Francoforte. E come se non bastasse, per i fortunati che telefonano e vengono sorteggiati, sono previsti viaggi nei luoghi dove i sogni sono stati realizzati. Se è vero che la Carrà si accetta, non si discute, se è vero che i suoi appuntamenti televisivi sono all'insegna della grandeur spettacolare, questa volta qualche piccola osservazione deve esserci consentita: in tempi difficili per la Tv pubblica e privata, il trionfo dell'opulenza economica, evidente nel programma, pesa in maniera non indifferente sull'utente che paga il canone. Persino il direttore di Raiuno, presente in studio è intervenuto ad un certo punto per limitare le elargizioni dei viaggi. Infine, la depressione non è in agguato per chi deve tornare alla routine quotidiana dopo aver vissuto un fine settimana da nababbi con tanto di carta di credito a disposizione?