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Sogna la cultura sudafricana libera dal dominio anglosassone

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Regali del colonialismo. Anche per questa ragione, per conquistarsi in solitudine una sorta di affrancamento, è andato a cercarsi sempre figure di eroi un po' anacoreti, lontani dai rumori urbani, e tuttavia smarriti, in cerca dolorosa di contatti e di fughe al contempo, sul filo teso di situazioni ardue e difficili, in cui la problematicità della condizione esistenziale emerge da ogni gesto, da ogni situazione che vivono i suoi protagonisti. Legami e contrasti, perciò, con una terra d'apparenza scostante, ma che tuttavia avvolge entro spire dalle quali difficilmente ci si districa. Per questa ragione, spesso Coetzee è andato a scegliersi una tematica fortemente allusiva, drammatica nella sua rischiosa sperimentazione, che vuol dire per lui azzardo nell'avventura linguistica e di contenuto. Accade tutto questo fin dal suo primo romanzo, «Dusklands» del 1974, cui faranno seguito «Nel cuore del paese» del 1977, «Aspettando i barbari» (1980), e soprattutto «La vita e i tempi di Michael K» del 1983, romanzo larvatamente kafkiano, pur trattandosi di una rivisitazione di Robinson Crusoe, «Il maestro di Pietroburgo» del 1994. Sta per uscire una sua nuova fatica, «Nel cuore del paese». W. M.

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