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Il grande disegnatore giapponese di «Final Fantasy» ha presentato a Montecarlo un'antologia della sua attività, dai primi disegni di personaggi Manga che hanno caratterizzato i cartoons giapponesi, distribuiti su tutte le tv del mondo, fino alla sofisticata creatività di «Final Fantasy», «The Sandman», «The Dream Hunters». Alla fondamentale aggiunta dell'interattività che distingue i video-giochi dagli altri consumi di immagini, come cinema e tv, con Amano «games» legittimano il loro primato sul mercato anche sul piano squisitamente artistico, con il tratto visionario delle fisionomie dei personaggi e con l'incanto dei colori e delle forme di ambienti e contesti, naturali e architettonici. Amano con il suo straordinario talento ha regalato ai video-giochi slanci poetici che alla classica tradizione giapponese accoppiano l'abbandono al sogno ad occhi aperti di un Klimt o di un Fellini. E a innalzare la cifra artistica dei videogiochi, che con 20 miliardi di dollari di fatturato mondiale hanno superato il cinema (15 miliardi di dollari), un contributo notevole lo ha fornito anche l'americano Jordan Mechner, autore dell'affascinante serie «Il principe di Persia», balzato oltre i tre milioni di copie vendute in poco più di due anni. A questo titolo-cult, naturalmente, vanno aggiunti quelli più popolari con «Tomb Rider» e compagnia bella, con cui si dilettano gli oltre 150 milioni di possessori di game-boy nel mondo, che poi raddoppiano come d'incanto se si aggiungono i giocatori on-line e quelli su telefonino cellulare. Pao.Cal.