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DE REDITU, di Claudio Bondì, con Elia Schilton, Rodolfo Corsato, Romuald Klos e Roberto Herlitzka, Italia, 2003.

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Se non che, sospettato invece di tramare una sedizione armata per restaurare l'Impero riportando l'imperatore da Ravenna a Roma, era stato fatto inseguire e, raggiunto a metà strada, ucciso. Fine del suo «reditus» e fine dei suoi versi, ritrovati molto più tardi, nel 1400, e riproposti adesso a noi con quel titolo classico. Bondì s'è incaricato di dar loro vita scenica trasformandoli nella storia di un viaggio metà via mare, su una piccola nave, metà via terra, sulle sponde costeggiate dai naviganti costretti spesso a venire a riva per rifornimenti. Con incontri di vario genere, delle seguaci di culti orientali, dei patrizi votati al suicidio; mentre, attorno, i pericoli si infittiscono, fino a quelle che, per il protagonista, sarà fatale. Bondì, che è stato aiuto regista di Rossellini in alcune sue serie Tv («Agostino d'Ippona», «Cosimo de' Medici», ecc.), si è tenuto a quella lezione: con dati narrativi scarni, scenografie essenziali, immagini di un realismo freddo, pur accettando dialoghi scopertamente letterari detti da attori volutamente impersonali. Almeno però con una luce, l'interpretazione di Roberto Herlitzka come patrizio suicida. Di indiscussa autorità. G. L. R.

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