di CARLO ROSATI FIORE ALL'OCCHIELLO del Teatro di Genova e della nostra scena Eros Pagni ha ...
Miglior attore non protagonista per «Un nemico del popolo» di Arthur Miller, nei premi assegnati dall'Eti e dallo Stabile del Veneto all'Olimpico di Vicenza, Pagni non è nuovo a ruoli da protagonista (recentemente è stato Menelao nell'«Elena» di Euripide); ma non è nuovo neppure a Goldoni, del quale ha interpretato con il Teatro di Genova sia «I due gemelli veneziani» con l'indimenticabile Alberto Lionello sia «Una delle ultime sere di carnevale» e «I rusteghi»; e «rustego» è Sior Todero che ha impersonato vicino alla battagliera nuora Marcolina di Ivana Monti. Eros Pagni, che aveva proposto in anteprima il ruolo al Manzoni di Pistoia, ha disegnato con maschera grottesca un invecchiato e avaro brontolone, stretto parente dell'Arpagone moleriano che fa dell'avidità un principio: per risparmiare sulla dote vuol far sposare la nipote Zanetta, anziché all'amato Meneghetto al domestico Nicoletto. Nella sua casa veneziana tiranneggia tutta la famiglia, anche l'arrendevole figlio Pellegrin. Soltanto la nuora Marcolina non molla e troverà il modo di accasar Nicoletto e di proporre il «negozio» del matrimonio di Zanetta con Meneghetto, il quale rinuncerà alla dote facendo felice il vecchio brontolon. Un'altra notevole interpretazione di Eros Pagni che si misura con alcuni dei più grandi e celebri attori goldoniani, da Carlo Zago al generoso Cesco Baseggio, ma anche con altri recenti interpreti, come Corrado Gaipa o Gianrico Tedeschi. Il suo Sior Todero ripete e fa rispettare il suo «comando mi, son paròn mi», trovandosi contro soltanto la Marcolina di Ivana Monti; la quale, a viso aperto, lo combatte a colpi di buon senso. Ottima la regia della Shammah che colora la scena di Alessandro Camera con gl'interessanti costumi di Grazia Boni.