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di VALERIA CHICHI «IL MUSEO della moda non deve essere un salone espositivo commerciale, ...

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Così, nell'aula della Camera i Ds ieri hanno puntato il dito contro il progetto di legge sull'istituzione del Museo della Moda, proposto dall'on. Santanchè che prevede una rete museale nazionale sul tema, in cui entreranno a far parte numerosi musei già esistenti, ma che propone un cospicuo stanziamento di fondi per una sede da costruire ex novo a Milano. Un trattamento economico che vedrebbe penalizzata la fiorentina Galleria del Costume di Palazzo Pitti, chiamata però a gestire l'intero sistema museale. La sinistra promette battaglia in aula. «Per, l'istituzione del sistema - ha spiegato il deputato Ds Valdo Spini - si stanziano 3 milioni di euro, di cui ben 2 milioni sono vincolati all'istituzione di un nuovo Museo della Moda a Milano e solo 500.000 sono destinati al Museo della Moda e del Costume di Firenze, mentre la stessa cifra di 500.000 euro è destinata a un Museo Nazionale della Seta a Como. È una vera presa in giro. Lo scopo è quello di utilizzare denaro pubblico per aiutare Milano, Como, Lecce, mentre a chi opera da 20 anni nel settore, cioè la Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, e che dovrebbe sostenere i costi della futura Fondazione nazionale, viene data una cifra simbolica». Al consueto scontro tra maggioranza e opposizione, si somma la battaglia campanilistica tra i rappresentanti al Parlamento di Milano e Firenze per l'accaparramento dei fondi da destinare alle singole sedi della discussa rete museale. I due deputati di An, Daniela Santanchè sostenitrice della Milano Caput modae, eletta in Lombardia e Alessio Butti di Como, difendono le sedi lombarde del Museo, mentre Spini, e l'on. Franca Bimbi della Margherita ambedue fiorentini, sottolineano il primato toscano nella storia del costume italiano. Ieri, in aula è iniziata la discussione generale del progetto di legge. Spini, ex assessore alla cultura di Firenze, ha proposto di far fare un passo indietro all'intero progetto di legge, facendolo tornare in Commissione cultura, perché, poco gradito anche dai Presidenti della Camera Nazionale della Moda, del Centro di Firenze per la Moda italiana e dal Sistema Moda Italia, che hanno chiesto con una lettera al ministro Urbani che il Governo prenda in carico la stesura della legge. La battaglia per l'approvazione del progetto, potrebbe aver luogo in aula da oggi, dopo l'esame della legge Gasparri. (Nelle foto da sinistra Spini e Santanché)

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