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Il Senato boccia la nomina di Davide Croff alla presidenza della Biennale di Venezia

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Gli esponenti Ds sottolineano che l'esito finale del voto «è stato il frutto di una spaccatura all'interno della maggioranza». Il parere espresso dalla commissione cultura del Senato è un parere consultivo su atti del Governo. La nomina dovrebbe essere portata dopo i pareri delle due Camere in Consiglio dei ministri. Dopo la bocciatura anche la Margherita ha commentato il «no» a Croff. «Evidentemente - hanno detto Albertina Soliani e Giampaolo D'Andrea (Margherita) - la verifica nella maggioranza non procede affatto bene». Il risultato finale della votazione è stato il seguente: 6 i voti a favore, 5 i contrari, 4 astenuti e un voto non espresso. Per il regolamento della Camera gli astenuti vengono conteggiati come voti contrari. Durante le dichiarazioni di voto Forza Italia, con Gian Pietro Favaro si è espresso a favore della nomina. Nettamente contrario è stato il vicepresidente della commissione Francesco Bevilacqua (An). «Io ho - ha detto - semplicemente registrato quanto è negli atti e nei fascicoli che accompagnano la nomina. Sapevo di una sua esperienza nel campo economico-finanziario e mi sembra strano, che una persona con queste peculiarità vada a dirigere la Biennale. Non ho fatto nient'altro che esprimere queste perplessità anche se la Biennale è stata trasformata in Fondazione. Inoltre credo che sia buon costume che il ministero segua le nomine venendo a spiegare in commissione quali sono le ragioni che hanno motivato questa indicazione». «Non posso che ripetere quanto già detto nei giorni scorsi, ritengo cioè il Presidente designato Davide Croff persona con il profilo adeguato per realizzare i programmi e quanto si riterrà utile per un positivo sviluppo della Biennale di Venezia». Lo ha dichiarato il Governatore del Veneto Giancarlo Galan. H. G.

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