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Piacevoli battibecchi di una coppia

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NEW York anni Sessanta. Quella stessa in cui Doris Day e Rock Hudson intrecciavano storie d'amore romantiche, in ambienti di lusso, con immagini patinate e lieto fine immancabile. Oggi al posto di Doris Day c'è Renée Zelleweger, pettinata come lei e vestita come Jacquiline Kennedy, e al posto di Rock Hudson c'è Ewan McGregor («Moulin Rouge»), che un po' lo imita. La storia, naturalmente, è costruita sia sulla loro misura sia su quella dei due modelli cui fanno riferimento, ma, anche rispettando le stesse posizioni, narrative e sentimentali, tende a osservarle, sia pure blandamente, con la mentalità di oggi. Renée Zellweger veste i panni di una biondina diventata celebre da un giorno all'altro per aver scritto un libro intitolato «Abbasso l'amore» in cui insegnava alle donne a pretendere pari opportunità con gli uomini (in tutto, ma specie nell'ambito dei sentimenti e del sesso). Ewan McGregor, di fronte a lei, è un giornalista fervido seguace del mito maschilista della «donna oggetto». Si scontrano e lui, per smontare le teorie di lei, organizza un tranello volto a farla innamorare assumendo una personalità del tutto diversa dalla propria. Alla fine, però, sarà lui a innamorarsi, coinvolto per di più in un tranello dell'altra che, quando lo scopre, lo lascerà senza parole. Il bacio finale, comunque, ci sarà lo stesso. Il regista Peyton Reed, quasi alle prime armi, avrebbe divertito di più se, parafrasando quelle commedie di allora, se ne fosse un po' beffato, invece prende tutto sul serio e fa sul serio. Ottenendo comunque un risultato piacevole specie per chi ha nostalgia di un certo tipo di cinema. E naturalmente i due protagonisti lo coadiuvano. Soprattutto Renée Zellweger, che si concede persino un lungo primo piano, malizioso e furbo.

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