Trovate da pedana: nudo, trans e acrobati
Cosa poteva fare da grande una fanciulla alta 1,80, cresciuta con una mamma al «top»? Ma che domande: la modella! Marinerà la scuola, domani, per debuttare alle 15.30 sulla passerella di Camillo Bona, Anna Van Ravenstein, 14 anni. Ancheggerà in pedana come testimonial d'eccezione accanto alla celebre mamma, Pat Cleveland, veterana delle passerelle nota per le sue movenze teatrali, l'eleganza e la sensualità senza tempo. Da non perdere, se buon sangue non mente! Ieri, secondo giorno di Auditorium c'è stato di tutto un po'. E per tutti i gusti. Per la gioia dei fotografi sempre in cerca del click fatato e degli amanti dei piccoli scandali da pedana, dopo il lussuoso rigore di Fausto Sarli e le divertenti gitane in camperos di Mariella Burani è arrivato Francesco Scognamiglio. Napoletano, 27 anni, alla sua seconda volta a Roma, applaudito in prima fila da mamma Giusy e papà Raffaele, ha regalato seni al vento e trasparenze galeotte. Cercando di riproporre con i suoi 25 capi le atmosfere del Crazy Horse parigino. Maglie, tute, baby-doll e lunghi abiti in voile nero, azzurro e avorio, spesso decorati con pietre preziose e strass, lasciano ben poco all'immaginazione. E, in mancanza di trasparenze, sono scolli e spacchi vertiginosi a scoprire dettagli anatomici. Calze nere con la riga, tacchi di plexiglass e perfino una giacca di scimmia bianca con antiche spille di diamanti usate come feticcio. Per la collezione ispirata alla seduzione dello stilista pugliese Gianni Calignano, la ballerina Annalisa Tinessa scimmiotta il celeberrimo spogliarello di Sophia Loren dinanzi a Marcello Mastroianni nel film di Se Dica «Ieri oggi e domani». Il suo è soltanto un omaggio al cinema, perché Calignano le donne le sa vestire davvero. Abiti corti e avvitati hanno le maniche di tulle a strati sapientemente ricamate con cristalli Swarowsky; la gonna-gioiello è tutta decorata con baguette del prezioso cristallo; fiori di jais e canottiglie si depositano sulle camice in tulle; vestiti color cipria sono percorsi da budellini di organza e pelle e si portano con camicie mono-spalla nei colori arancio e rubino; mini-abiti di raso a sfoglie scoprono short minimi. Ad aprire la giornata di collezioni, al Tempio di Adriano, la Hollywood anni '20 di «Celeste All That Jazz», griffe che cela Celeste Pisanti, 24 anni, che ha già lavorato da Costume National con Ennio Capasa, da Moschino e disegna la linea «Blugirl» di Blumarine. Il suo labirinto delle vanità è fatto di siepi da cui spuntano bustini e lingerie adagiati su vecchie scatole di caramelle. Nove modelle sfilano con gli abiti delle sue ultime tre collezioni. Cappotti a vestaglia, pantaloni stampati con pavoni, abiti da sera a ruota, mantelline di volpe, maglie in seta stampate al laser con il volto della Dietrich, gonne a peonia e corsetti, pendagli con l'angelo della Rolls Rouce e spille Bentley. An Vandervost e Filip Arickx, coppia di coniugi belga che si cela dietro il marchio A.F. Vandervost, ricreano all'Auditorium il loro ufficio-atelier di Anversa. Dodici capi delle loro passate collezioni posano su manichini e ricordano l'evoluzione dello stile Vandervost. Un kimono giapponese si porta con un enorme cinturone in vita che ricrea una sella di cavallo; le gonne in tessuti leggeri sono fatte di strati sovrapposti e abbinate a gilet in pelle con tasconi da cacciatore, camiciole di seta sotto al chiodo di pelle invecchiata, pantaloni leggeri con gonne sovrapposte e stivaloni al ginocchio. Otto acrobate su trampoli alti 50 centimetri (e il trans R.H.E.R.) concludono la giornata al Tempio di Adriano. Va in scena con una performance che racchiude 10 anni di collezioni, Ter et Bantine, disegnata da Manuela Arcari. Top, corsetti, giacche speciali, le più speciali e osè del suo archivio.