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BENVENUTI nell'Eden di Tony Ward, tra abiti sfarzosi da Mille e una notte, decorati con brillanti, dunque ...

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Ma nessuno grida allo scandalo. Copre invece il corpo femminile con vere sculture di gesso dipinte a mano Susannna Liso, la stilista de «Le Tartarughe», che fa chiudere la sua performance a Valentina Cervi, gli occhi di ghiaccio più magnetici e inquietanti del cinema italiano. Primo giorno di passerelle all'Auditorium: tutto esaurito e gente che resta fuori dalle sale, imbestialita. Ward, il 33enne stilista italo-libanese che ha lavorato a Parigi con Ferrè da Dior, con Lagerfeld da Chloè e con Claude Montana da Lanvin, incanta con 40 lussuossimi abiti ispirati al Paradiso Terrestre: sfumature del lilla, rosa, verde chiaro e azzurro cielo, alternati a giallo girasole, rosso tramonto e blu mare. Tulle, organza, dentelle, strutturati come taffettà e mikado, i tessuti. Cinque le candide spose: un vestito è decorato con schegge di diamanti: vale 75 mila euro. Gli abiti hanno tagli asimmetrici, il corto si mescola al lungo e qualche modella, come Tania Zamparo, inciampa sui tacchi altissimi. Dodici modelle-attrici si muovono come su un set di un film d'avanguardia, per «Le Tartarughe». Indossano abiti costruiti come sculture in seta e organza squarciate da calchi colorati in gesso che riproducono alcune parti anatomiche femminili, ispirati alle creazioni di Oscar Schlemmer. I cappelli sono esasperati e ricordano Piero Della Francesca. Assenti decori e paillettes. Le forme sono geometriche, pure. I pantaloni terminano in cerchi rigidi, gli stessi che formano balze nelle gonne. I colori sono assoluti: rosso, verde, blu, bianco. Piovono dal cielo tra foglie e orchidee, le borse bob-bon di Shirò, marchio disegnato da Massimo Calestrini. Chiude la giornata l'israeliano Yossi Cohen che si ispira alla fiaba "Il principe ranocchio", simbolo della metamorfosi. Gab. Sass.

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