PIÙ DI 350 segnalazioni, 90 procedimenti avviati, 26 dei quali si sono conclusi accertando 29 violazioni ...
Sono alcuni dei numeri che segnano il primo anno di attività, il 2003, del «Comitato per il Codice tv e minori» presieduto da Emilio Rossi e nominato dal ministero delle Comunicazioni. I dati sono contenuti nella relazione resa nota ieri. Il Comitato è composto in parti uguali da esponenti delle istituzioni, delle televisioni, degli utenti. I vicepresidenti sono Plinio Sacchetto e Bianca Papini. Sulla base delle delibere trasmesse dal Comitato, risulta che l'autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha aperto a sua volta 13 procedimenti sanzionatori e altri ne sta per aprire. Su prescrizione del Comitato, inoltre, per 8 programmi sanzionati la rispettiva emittente ha dovuto dar notizia nelle sue trasmissioni dell'intervento a proprio carico. Ma ecco alcuni dei casi principali che hanno generato interventi del comitato. Il Comitato, oltre a sanzionare una quindicina tra film e Tv movies, ha chiarito che nè il nulla osta per la proiezione in sala, nè il segnale rosso bastano a legittimare la diffusione nelle nostre case in apertura di serata di un film dannoso ai minori. Interventi sono stati effettuati inoltre contro i rischi legati ai reality show, l'hard notturno soprattutto delle tv locali e la pubblicità volgare. Quanto ai programmi sanzionati nel corso del 2003, la «maglia nera» della rete più «indisciplinata» spetta, tra i canali nazionali, a Raidue con 9 interventi del comitato. Seguono Italia 1 con 6, Canale 5 e Mtv con 2 e La 7 con uno. E intanto il presidente dell'Osservatorio tv e minori Antonio Marziale mette in guardia contro Il Grande Fratello: «è una produzione già sanzionata che ha dato l'avvio ad un inarrestabile escalation di reality show in cui turpiloqui e trivialità imperano. Spero vivamente che, sulla scorta della sanzione, i responsabili siano più accorti». Quanto ai risultati del Comitato per l'applicazione del codice Tv e minori, per Antonio Marziale: «Si è sulla buona strada, ma occorre alzare il tiro».