di MASSIMO TOSTI C'È UNA storia struggente, legata allo sbarco alleato di Anzio, che i meno ...
Racconta di una bambina, di quattro o cinque anni, che il caporale Hayes del II Battaglione Reali Fucilieri Scozzesi, incontrò sulla Peter Beach, il tratto di spiaggia scelto dagli Alleati per lo sbarco. Era sola, impaurita, piangeva. «aveva i capelli di grano / ed una voce di passero / e quattro conchiglie / ripiene di sabbia stringeva una piccola mano». Disse di chiamarsi Angelita, indicò un punto all'orizzonte nel quale avrebbe dovuto esserci la sua casa. La casa non fu trovata, e i fucilieri affidarono la bambina alle ausiliarie della Croce Rossa, che si trovavano in quella zona. Diciassette anni più tardi il caporale Hayes scrisse una lunga lettera (da Teddington, nel Middlesex) ad amici italiani per chiedere se qualcuno avesse notizie di quella bambina: Angelita (o Angelina) Rossi. Spiegò anche che lei aveva detto di trovarsi ad Anzio in vacanza (il che poteva apparire singolare, in pieno inverno, e in un tratto di costa che i tedeschi avevano fatto sgombrare con una serie di manifesti che minacciavano la fucilazione immediata a quanti non avessero rispettato gli ordini). Furono compiute ulteriori ricerche. L'ipotesi più probabile è che Angelita fu colpita da un proiettile di cannone, in località Carroceto, insieme all'infermiera che si era presa cura di lei e tre militari britannici. Ma nessuno ha mai conosciuto la verità. Forse si salvò. O forse Angelita non è mai esistita, è soltanto una tenera leggenda di guerra, un piccolo fiore di poesia sbocciato su una spiaggia martellata dai bombardamenti, racchiusa nei versi di una canzone («Angelita di Anzio», scritta nel 1960 da Romano e Minerbi), ricordata da un monumento, in una piazza della cittadina laziale. Ci sono altre storie personali. Come quella di Antonio Taurelli, un contadino diciottenne, che - in quell'alba livida del 22 gennaio - incontrò una colonna di soldati americani. Chiese di aggregarsi a loro. Gli dettero un'uniforme di un reggimento paracadutisti della 82sima Divisione aviotrasportata. Rimase a combattere con loro, fino al 3 giugno 1944, la vigilia della liberazione di Roma. Quest'anno, in occasione del 60° anniversario dell'Operazione Shingle (questo era il nome in codice) riceverà un riconoscimento dal municipio di Anzio. Ci sono poi le storie (drammatiche e terribili) delle sofferenze patite dalla popolazione civile non soltanto di Anzio, Nettuno e dei paesi limitrofi, ma anche di Roma, a causa delle incertezze degli anglo-americani, che s'impantanarono sul litorale, senza forzare il blocco tedesco e marciare di gran carriera verso Roma. ci furono le vittime delle Fosse Ardeatine, che si sarebbero potute evitare se l'azione degli alleati fosse stata rapida ed efficace. Il corpo da sbarco - agli ordini del generale statunitense John Lucas - era composto di 110 mila uomini. I primi toccarono la spiaggia alle 2 del mattino. Al tramonto 40 mila uomini e 20 mila automezzi avevano raggiunto la terra senza incontrare alcuna resistenza. La strada verso Roma era difesa da qualche centinaio di tedeschi, che furono sorpresi nel sonno. Winston Churchill si affrettò a telegrafare a Stalin: «Abbiamo sferrato contro le armate tedesche che difendono Roma il grande attacco di cui vi parlai a Teheran. Spero di avere presto buone notizie da darvi». Non andò così. Churchill assicurava amici ed alleati che gli uomini che avevano messo piede nella Peter Beach si sarebbero comportati come un "gatto selvatico", pronto a graffiare e mordere le retrovie tedesche. Nello stesso pomeriggio del giorno 22 alcune pattuglie raggiunsero la periferia di Roma, ma il grosso rimase fermo sulla spiaggia, trattenuto dal generale Lucas ("nonno volpe", lo chiamavano i suoi soldati), malato e scettico riguardo al piano strategico predisposto. In una pagina del suo diario fu trovata una frase emblematica: «Mi sento come un agnello mandato al mattatoio. Mi metteranno in un grosso pasticcio, e poi di chi sarà la responsabilità?». Alla fine della guerra il verdetto fu inequivocabile: la responsabilità era stata sua,