Ai politici la sfida non è piaciuta
«Ho seguito la querelle - afferma Daniela Santanchè, deputato di An - L'ho trovata un pò stucchevole. Credo che Bonolis stia un pò esagerando. Si è impadronito della Tv per fare un "predicozzo" stucchevole». «Ieri la programmazione della Rai è perfino andata in ritardo. Comunque - dice Santanchè - mi sono piaciuti di più Greggio-Iacchetti, sono stati più divertenti. Credo che non dovrebbe essere consentito a Bonolis di fare quel monologo, perchè la Rai è la Tv pubblica e dovrebbe volare alto». La Santanchè ha definito stucchevole la polemica tra Rai e Mediaset e «non interessante per il nostro Paese. Io - conclude - sto con la Rai, ma non con Bonolis». E da sinistra le voci sono ancora più indignate: «È ora di finirla con l'uso personale e privatistico del mezzo televisivo», ammonisce il diessino Beppe Giulietti. «Da oggi - chiede - qualsiasi giornalista, conduttore o intrattenitore che si sia sentito offeso, calunniato o diffamato, potrà utilizzare la tv pubblica come strumento di replica?». E ancora: «sarà concesso anche a Sabina Guzzanti, Biagi o Santoro di poter usufruire dello stesso trattamento concesso ieri a Bonolis?». «Bonolis e Ricci - aggiunge Giulietti - chiariscano le loro vertenze in tribunale. Alla Rai, come alle tv commerciali chiedo invece di rendere noti i "tarocchi" che caratterizzano ormai ogni trasmissione televisiva. Ci sono mamme che piangono a gettone, mariti e mogli cornificati, figli pentiti a pagamento. Propongo l'istituzione di un Giurì anti-tarocco e di affidarne la guida a Beppe Grillo. Anzi, dirò di più: propongo alla Rai di affidare a Grillo la conduzione di un programma pre-serale, una striscia dalle 20,30 alle 20,45. Avrà l'azienda il coraggio di rischiare?».