TORNANO gli anni '60, con mini abiti adatti a donne grissino alla Twiggy.

La prossima primavera-estate dunque sfoggeremo (ma solo chi se lo può permettere!) minigonne vertiginose verde acido o bianche e nere, ricoperte di ricami di paillettes; vestitini aderenti neri o rossi con scollature geometriche e code a sirena, molto sexy. Si intitola «Optical» la sfilata che Fiore manderà in scena alle 22 del 22 gennaio nel locale capitolino «La Maison», in vicolo dei Granari. La sua collezione primavera-estate 2004 si ispira ai colori dei mari asiatici razionalizzati da geometrie metropolitane londinesi anni '60. «Durante il mio soggiorno indonesiano, dove ho ideato l'intera collezione, mi sono dedicata alla ricerca delle forme essenziali della Londra anni '60 attraverso la visione di film e documentazione fotografica dell'epoca - racconta Fiore - Mi sono così ritrovata all'interno delle scene di "Blow Up" di Antonioni, come se gli abiti fotografati da David Heemings fossero stati creati dalla sua mano». La dolce sorella di Asia lavora ormai da più di dieci anni nella moda: prima come assistente di Carla Fendi, poi creando la sua linea «Fiore Argento». Lavora anche come costumista per cinema e teatro. Suoi sono i costumi dell'ultimo film del padre, il thriller «Il Cartaio», dove Fiore, tra l'altro, recita. Un gradito ritorno dinanzi la macchina da presa, dopo il debutto a soli 13 anni nel mitico «Phenomena». Sulla passerella della Maison, Fiore promette atmosfere e suspance da horror-movie. Tra le indossatrici d'eccezione, Stefania Rocca, Helen di «Un posto al sole» e la stessa Fiore. A completare il defilè, i gioielli creati appositamente da Patrizia Cecconi e le scarpe de La Fornarina. Gab. Sass.