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di LIDIA LOMBARDI I TELEGRAMMI di felicitazioni sono già pronti.

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Oggi la conferma del ministro Urbani sul presidente. Il nome in pectore è quello di Davide Croff, 57 anni, economista e veneziano doc, banchiere prestato all'industria e poi tornato alle origini con gli ultimi quattordici anni trascorsi alla Bnl (ma lo scorso giugno se n'è andato sbattendo la porta sulla faccia di Abete), amante delle rosse di Maranello e dei labrador. In Bnl lo chiamavano «indossatore delegato» per il pallino di vestire elegante. E succede a un altro super-manager, quel Bernabè che fu amministratore delegato di Eni e di Telecom. Ieri il commiato di Bernabè dalla Biennale. Un incontro con Urbani, nel quale ha chiesto di non essere riconfermato nel momento in cui entra in vigore il decreto di riordino. Il ministro gli ha proposto il contrario di un promoveatur ut removeatur: la presidenza del comitato promotore della costituenda Fondazione del MAXXI, leggi «Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma». Niente a confronto della istituzione veneziana, la maggiore italiana nel campo delle arti, quella che riluce a livello internazionale. Ma torniamo a Croff. Nient'affatto che un marziano alla Biennale, per l'assidua frequentazione con altre istituzioni culturali: tra le sue cariche la presidenza della Fondazione musicologica veneziana Ugo e Olga Levi, quella di consigliere di amministrazione dell'Accademia di Santa Cecilia a Roma e, ancora a Venezia, dell'Università di Cà Foscari, della Fondazione Querini Stampalia e della Fondazione Malipiero. La storia di Croff manager comincia invece nell'industria. Nel gruppo Fiat dal 1979 al 1989 ha ricoperto gli incarichi di Responsabile dell'Ente Tesoreria Internazionale e di Direttore Finanziario presso Fiat Auto SpA, e poi di Direttore Affari Finanziari del Gruppo. Nel 1989 il ritorno al mondo bancario con l'ingresso nella Banca Nazionale del Lavoro, che ha lasciato il 14 giugno scorso dopo un paio d'anni di difficile convivenza con il presidente Luigi Abete, da cui lo divideva una diversa opinione in merito alla strategia delle alleanze. Le passioni private? Quella per le macchine veloci, risalente ai vecchi tempi della sua amicizia con Enzo Ferrari, tanto da divenire proprietario anche di un modello da veri amatori con lo stemma del cavallino rampante. Croff vive nella capitale con la moglie e i tre figli. Ma forte resta il legame con la città d'origine, dove vivono genitori e fratelli e dove ha una casa vicino alla chiesa dei Miracoli nella quale tiene sempre, dice, «una bottiglia di latte in frigo». Con la nomina del presidente s'aggiunge un tassello alla tormentata vicenda Biennale, che è ufficialmente Fondazione, visto che il decreto di riordino è da oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Ora l'attesa è per il direttore della sezione cinema. Marco Muller il nome più accreditato. Maretta invece per il nuovo Cda. Proprio ieri Giuliano Segre, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Venezia, ha smentito ogni ipotesi di un suo coinvolgimento nella neo-Fondazione come consigliere.

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