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Smontata la maledizione di Tutankhamon

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È un prodigio che si ripete da decenni. Un nuovo capitolo riguarda la notissima «maledizione» di Tutankhamon, uno degli ultimi sovrani della XVIII dinastia vissuto 3300 anni fa. A riaprire il dibattito è un articolo pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. Secondo lo storico Mark Nelson dell'università di Monash di Melbourne, la morte di molti di coloro che furono coinvolti nell'apertura della tomba fu dovuta a cause naturali e non ai favoleggiati malefici del faraone. Insomma i ricchi gentiluomini inglesi che con l'archeologo Carter visitarono per primi il sepolcro reale, avrebbero raggiunto tranquillamente la vecchiaia prima di morire nei propri letti. Può bastare, questo, a sfatare la leggenda? L'intricato mistero costellato di morti sospette, punture di insetti e incidenti inspiegabili, ebbe inizio pochi mesi dopo l'apertura della camera funeraria di Tutankhamon, nel novembre del 1922. A rinvenire il sepolcro, dopo otto anni di faticose indagini, era stato Haward Carter, un giovane pittore appassionato di egittologia che aveva ottenuto i fondi necessari da George Edward Stanhope, Quinto conte di Carnarvon. Carter e Carnarvon divennero in breve dei divi internazionali. Il 6 aprile del '23 Lord Carnarvon venne colto da una febbre misteriosa causata da una puntura di zanzara. Moriva al Cairo tre settimane dopo tormentato da incubi spaventosi. Per gli egiziani non c'erano dubbi, si trattava della maledizione del faraone il cui sonno millenario era stato interrotto. Pochi mesi dopo anche Lady Canarvon seguiva il marito nella tomba per una puntura d'insetto, mentre Aubey Herbert, fratellastro del conte, moriva in circostanze misteriose. Nel 1929 Richard Bethell, segretario di Carter durante gli scavi fu trovato morto nel suo appartamento. Durante il funerale il carro funebre travolse e uccise due ragazzini, mentre il padre, Lord Westbury, si suicidava l'anno successivo. Una sorte non dissimile toccava a Georges Jay Gould, un miliardario americano e vecchio amico di Carnarvon: moriva misteriosamente appena dopo aver visitato la tomba nella Valle dei Re. L'agghiacciante serie di decessi - ben sedici - si chiudeva con la scomparsa di James Breasted, un archeologo di Chicago anch'egli coinvolto negli scavi del 1922. E Carter? Lui che più di tutti avrebbe dovuto temere la maledizione né parlo sempre con ilarità vivendo serenamente fino all'età di 66 anni nella sua dimora londinese.

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