L'IMMAGINE della terra che gira, mentre la vecchia sigla dell'unico telegiornale nazionale esistente ...
Il nuovo studio, dominato dal celeste, sembra quasi immerso in un cielo infinito nel quale l'unica presenza è quella del conduttore. Il celeste è anche la tonalità del colore presente sullo schermo dietro la scrivania del conduttore. Esordisce in questo modo il Tg 1 delle 20 di ieri sera che, in occasione dei 50 anni di esistenza della Rai, ha deciso di darsi una veste, non solo grafica, differente rispetto al passato. I titoli dei principali servizi di apertura vengono racchiusi in un quadrato giallo con il fine di comunicare allo spettatore la sensazione dello schermo della televisione. Il passaggio da un titolo all'altro è sottolineato da una musichetta discreta, appena udibile. Prima dell'inizio del Telegiornale vero e proprio, a presentare il nuovo corso del notiziario, compare il direttore, Clemente Mimun che spiega le motivazioni del cambio e si dice convinto della bontà della metamorfosi. «La nuova veste del Tg1 è il nostro modo di festeggiare i 50 anni della Rai rispettando tre regole, fondamentali. Conoscere per informare, separare i fatti dalle opinioni, facendo in modo che i telespettatori possano elaborare una propria opinione di quanto viene raccontato, ed informare senza annoiare con un linguaggio essenziale, privo di fronzoli e di orpelli. È la strada che ho intrapreso tanti anni fa proprio nella grande famiglia di Viale Mazzini, e che mi ha sempre guidato nella mia lunga carriera professionale». Successivamente è il momento del grande esordio di Francesco Giorgino, il cui abito scuro, vuole sottolineare l'importanza dell'evento. Con tono incisivo e serio, inizia a leggere le notizie del giorno. Il primo servizio è dedicato alle conseguenze dello sciopero dei mezzi pubblici di oggi che ha quasi paralizzato il traffico a Milano. Dietro la scrivania di Giorgino, dalla forma quasi di un'astronave, c'è un grande cerchio giallo ne racchiude un altro dalle sfumature di un celeste più intenso. Ambedue delimitano uno spazio circolare, una sfera, in cui è contenuta l'immagine della terra rappresentata sempre in celeste. Le pareti dello studio sono interrotte da grandi schermi ai quali il conduttore si rivolge per presentare i servizi. Ma a parte l'esteriorità dei mutamenti, la nuova veste elegante del principale notiziario di Viale Mazzini ha un significato che va oltre le apparenze: vuole rappresentare il rinnovato impegno di Mimun, un direttore la cui maggiore aspirazione è di tornare al giornalismo attivo. Certo gli indici di ascolto sono attualmente tutti a favore del Tg1 che, puntualmente, da mesi batte la concorrenza rappresentata dal Tg5 di Enrico Mentana. Gli italiani insomma preferiscono il notiziario di Raiuno. E Francesco Giorgino consapevole dell'alto incarico a cui è stato chiamato, ha cercato anche di adeguare il tono alla diversità delle notizie di volta in volta lette. Alla serietà con cui ha comunicato le informazioni politiche e di attualità ha alternato la leggerezza di un accennato sorriso quando invece si trattava di notizie più frivole e leggere. Mar. Cat.