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L'ATTORE INCONTRA GLI STUDENTI A NAPOLI. «PERÒ È VERO CHE C'È PIÙ CENSURA»

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Proietti: «Satira non è imitare Berlusconi tutti i giorni»

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Trasformare un incontro con gli studenti in un one man show. Niente di più facile se il protagonista è Gigi Proietti, mattatore ieri a Napoli prima in un incontro con gli studenti dell'università Federico II, ed in serata di un recital a soggetto che ha inaugurato la stagione dei concerti 2004 nel complesso universitario di Monte Sant'Angelo. Un'ora di risate e di duetti con gli studenti che lo hanno incalzato con le loro domande, ma anche di aneddoti sugli inizi della carriera, di riflessioni sul cinema e sulla televisione di ieri e di oggi, passando per il costume sociale e la politica, senza tralasciare i temi della satira e della censura. Proietti ha spiegato agli studenti la sua idea di satira. «La satira è un epigramma che ti segna per sempre, una piccola verità che viene dilatata. Ma non considero satira l'imitazione di Berlusconi riproposta tutte le sere come un appuntamento quotidiano». E poi un accenno alla censura. «Quando ci sono stati degli episodi di censura - ha spiegato l'attore romano - nessuno ha detto che quelle cose dette non erano vere, si è detto che non andavano dette». Nel botta e risposta con gli studenti c'è spazio anche per un ricordo di Vittorio Gassman («Con lui ci siamo divertiti molto, è stato un ragazzo fino alla fine») e di Eduardo: «Mi ricordo il suo caos organizzato e quando diceva che non voleva dipendere dal ministero per il Turismo e lo spettacolo perchè lui non c'entrava niente con il turismo». L'attore romano ha escluso nell'immediato futuro di andare in tv con uno show tutto suo. «A meno che non venga fuori un'idea molto forte - ha detto - credo di non essere molto capace, e non lo dico per farmi dire che non è vero. Lo dico perchè li ho fatti gli show, e quando li ho fatti a suo tempo non mi piacevano». Sarà possibile invece vedere ancora Proietti in alcune fiction per la tv. «A giugno-luglio, dovrei girare una miniserie in due puntate, poi più in là, ma non subito, ci sarà un'altra serie di Rocca con la quale credo si chiuderà il ciclo, e questo mi dispiace perchè il maresciallo è un mio vecchio cliente».

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