NUOVA OPERA
«Non so nulla di questo film, ma ammiro talmente Gilliam ("Brazil" è il mio preferito) che per lui sarei disposto a lavorare gratis - ci ha detto Goran Bregovic a Capri, dove ha ritirato il Music Award del Festival -. Con Kusturica, invece, non ho più lavorato dopo "Underground". Avevamo collaborato per 10 anni, ma non siamo più ai tempi romantici della coppia Rota-Fellini. Oggi, il cinema è più un prodotto che un'arte, e i prodotti non favoriscono le grandi amicizie». Lei sta per portare nei teatri d'Italia il suo ultimo lavoro: ce ne parla? «Sì, è un'opera che diventerà poi un film, diretto da me. Il titolo è "Carmen di Bregovic con happy end". Io sono di Sarajevo e da sempre coltivo la musica gitana. L'unico personaggio lirico gitano è Carmen, così ho pensato di dedicarle quest'opera con lieto fine. In aprile-maggio la porterò in 30 città d'Italia». E, sempre in Italia, a febbraio, la vedremo nel film della norvegese Unni Strame, unico maschio in un cast tutto al femminile. «Sì, il film si chiama come la mia band: "Musica per matrimoni e funerali". Mi sono trovato bene circondato da tante donne. Per fortuna, il film è su di loro, così ho recitato poco, anche se ho il ruolo principale. E' stato divertente l'incontro tra la cultura dei Paesi del freddo e la mia vocazione gitana». Pao. Cal.