Paolo e Simona strateghi della riscossa Rai Il sabato sera ha visto la crisi di Morandi e Amendola. Baudo «schiacciato» dal Grande Fratello
Sta, infatti, per concludersi un anno che, solo da settembre in poi, ha consentito alle emittenti Rai di riscattare la consistente perdita di audience subita nei periodi precedenti. Il 2003 si è aperto all'insegna della crisi per la Tv pubblica puntualmente superata da Mediaset. Il varietà, dopo la deludente esperienza della Lotteria Italia affidata a Gianni Morandi, versava nel più assoluto degrado. La crisi veniva confermata, a metà gennaio, dallo scarso gradimento di pubblico, poco più di 4.500.000 spettatori, dello show del sabato sera «Amore mio», condotto da Claudio Amendola e Roberta Lanfranchi. La parabola discendente della Rai è andata avanti con l'altrettanto deludente varietà di fine settimana di Luisa Corna «Sognando Las Vegas» che non ha ottenuto risultati migliori. A giugno la puntata pilota del reality show «Punto e a capo» condotta da Alda D'Eusanio su Raiuno, faceva intuire il successivo flop autunnale. Riproposto, infatti, a fine settembre, sempre sulla prima serata di Raiuno, «Punto e a capo» è sopravvissuto ancora una volta per una sola settimana. Con uno striminzito 13,50% di share e circa tre milioni e mezzo di spettatori, il reality show della D'Eusanio è stato frettolosamente cancellato dal video. Una sola puntata è durato anche lo show primaverile di Massimo Lopez «Di tutte di più» in onda a metà marzo. Costruito come una fotocopia di «Fantastica italiana», è stato clamorosamente bocciato dal pubblico: solo tre milioni di spettatori. Gli sforzi di Pippo Baudo con «Novecento» non riuscivano ad arginare lo strapotere de «Il Grande Fratello». E neppure la soap opera «Incantesimo» conservava più gli ascolti di un tempo. Il passaggio della serie, dalla seconda alla prima rete, si era rivelato devastante. E solo prodotti di fiction da nove milioni di spettatori come «Un medico in famiglia», «Papa Giovanni», «Perlasca», «Il commissario Montalbano» contenevano la debacle di viale Mazzini, resa ancor più umiliante dal puntuale sorpasso di «Buona domenica» sulla «Domenica in» di Mara Venier e dai risultati di Raidue scesi ai minimi storici. Sembrava salvarsi, parzialmente, dal diluvio di polemiche soltanto Raitre. Dopo un'estate all'insegna del vuoto creativo più spinto, si prevedeva un autunno che doveva decretare il definitivo de profundis per l'azienda Rai. Inaspettata, come un sorprendente happy end, è arrivata, invece, la riscossa autunnale della Rai affidata a due personaggi apparentemente innocui: Paolo Bonolis e Simona Ventura. Bonolis, con «Affari tuoi», giochino preserale lanciato senza convinzione, contro «Striscia la notizia» ha ottenuto risultati imbarazzanti da grandi eventi televisivi che hanno raggiunto il record di 12.278.000 spettatori. Ed al timone di «Domenica in», umilia settimanalmente Maurizio Costanzo e la sua «Buona domenica». Simona Ventura ha restituito dignità dirigenziale al direttore di Raidue Antonio Marano con il reality show «L'isola dei famosi», snobbato e dichiarato perdente prima ancora di andare in onda. Ma che si è preso la soddisfazione di abbattere lo strapotere di «Scherzi a parte» la cui audience, scesa a 5.700.000 spettatori, nello scontro diretto finale, è stata addirittura doppiata da quella di Raidue. L'emittente ha segnato il suo record storico nella serata del 14 novembre: la finalissima de «L'isola dei famosi» ha fatto registrare 10 milioni e mezzo di spettatori. Curiosamente, invece, Raitre è andata in controtendenza con il flop di «Supersenior», il GF degli anziani.