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di GABRIELLA SASSONE VIVONO in corsia di sorpasso, decise a provare tutto prima dei 18 anni.

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Per riempire il vuoto esistenziale che sentono. Jeans a vita bassa con ombelico al vento, tacchi a spillo che le rendono torreggianti, piercing, tatuaggi vistosi e trucco da modelle. Sono le tredicenni Usa di oggi, vittime del mito della bellezza e della perfezione a tutti i costi. La «Girl Culture», la cultura delle ragazze, i cui simboli esteriori sono consumismo, sesso, droga e aggressività, ha invaso l'America, allarmando sociologi e terapeuti. Teen-agers lontane anni luce dalle generazioni represse del passato, tutte casa, scuola, treccine e Barbie. Ma cosa significa nell'età in cui una ragazza è più vulnerabile, in cui lotta per sviluppare un senso di fiducia in se stessa e affermare la propria identità, spendere energie e denari per diventare un ideale astratto di tutto ciò che è alla moda, sexy e pronto a tutto? La regista Catherine Hardwick con il pluripremiato film «Thirteen», co-sceneggiato con una vera 13enne, Nikki Reed (che ha vissuto realmente molti dei duri episodi descritti), ha provato a rispondere al quesito, consegnando un ritratto crudo e provocatorio sulle giovani americane. Forse anche da noi le cose non sono tanto diverse. Aveva solo 14 anni la siciliana Melissa P. quando scrisse un diario dettagliatissimo con le sue esperienze erotiche da far impallidire Messalina. «Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire», caso letterario dell'anno, sarà presto un film prodotto da Francesca Neri che ne ha acquistato i diritti. E se da tempo le griffe di moda hanno intuito quando florido sia il mercato delle 13enni e affini, a Roma è nato il primo salone di bellezza per teen-agers. Giancarlo Baldestein, hair-stilyst di star di musica e cinema, nel suo mega salone di tre piani in via Tuscania, ha creato una zona per rifare il look a fanciulle dai 12 ai 18 anni, con monitor che trasmettono le sfilate di «Fashion Tv» e musica trendy a palla. «Come avviene in Usa, noi spieghiamo come pettinarsi, truccarsi, sfoltire le sopracciglia. Facciamo le prime tinte con colori soft, non volgari, e i primi colpi di sole, ossigenazioni calde niente di punk o dark», spiega Giancarlo. Le mini-clienti dello Studio Baldestein sono tutte «parioline»: si fanno consigliare ma arrivano con le foto degli idoli cui vorrebbero assomigliare: le bellissime della pubblicità, Jennifer Lopez e Christina Aguilera. «È vero, sono trasgressive e vogliono crescere in fretta, più sono carine e più se la tirano», dice Giancarlo, che per loro crea caschetti stilizzati, frange, capelli scalati alla Simona Ventura. Ma anche i ricci anni '80. «Per le feste consiglio un look più aggressivo-modaiolo: capelli spettinati o arricciati», conclude.

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