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«La nuova sfida, fare a pugni con Benvenuti»

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Set in primavera. Prima si allenerà da solo, poi sarà il campione del mondo a insegnargli il mestiere

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Nel ruolo del grande pugile italiano ci sarà Maurizio Ajello, giovane attore napoletano conosciuto dal grande pubblico televisivo per «Un posto al sole» ma che ha recitato ne «Il maresciallo Rocca» dove interpretava il genero di Gigi Proietti e nella seconda serie di «Sospetti» con Sebastiano Somma. A febbraio i telespettatori di Raiuno lo vedranno nella fiction «Amanti segreti» dove, nel ruolo del capitano dei Carabinieri Enrico Parenti che indaga su un delitto, sarà accanto alla protagonista femminile Monica Guerritore. La fiction, in sei puntate, è un thriller psicologico. Ispirato, invece ad una grande realtà sportiva del recente passato italiano è il miniserial su Benvenuti, che, in onda nell'autunno 2004, gratifica l'attore consentendogli un salto di qualità professionale. Come si sta preparando Maurizio Ajello, a calarsi in un ruolo certamente non semplice per la credibilità sportiva che dovrà comunicare alla vasta platea televisiva? «A febbraio inizierò gli allenamenti in palestra per i quali, inizialmente, sarò seguito da un allenatore di pugilato. Poi sarà lo stesso Nino Benvenuti ad insegnarmi le tecniche necessarie affinché gli incontri sul ring, nei quali lo impersono e che rappresentano molti dei momenti principali della fiction, siano il più possibile aderenti alla realtà pugilistica. È lo stesso Benvenuti a sottolineare l'esigenza dell'effetto credibilità sul pubblico. La fiction trae il titolo dal libro «Un mondo in pugno», che il grande campione italiano ha scritto raccontando la sua biografia con la prefazione di Gianni Minà. Le riprese cominceranno a primavera». Insomma, due puntate saranno incentrate prevalentemente sull'attività agonistica di Nino Benvenuti? «Assolutamente no. La fiction, prodotta da Ariè, si soffermerà sulla vita privata del campione, mettendo in evidenza affetti, ansie, sentimenti della sua personalità poco noti al grande pubblico. Toccheremo la sfera sentimentale, l'evoluzione delle sue scelte personali all'indomani dell'abbandono del ring fino a documentare il viaggio in India in una missione di volontariato per aiutare le popolazioni bisognose. Ovviamente non trascureremo la rivalità con Alessandro Mazzinghi che ne ha sottolineato tutta la carriera sportiva». Dopo essere stato per quattro anni e mezzo Alberto Palladini in "Un posto al sole", ed essersi calato in differenti realtà interpretative, in quale direzione è orientata la sua carriera? «Voglio mettermi alla prova in ruoli diversi ed in fiction di breve durata. Per non essere, ad esempio, identificato come un attore perennemente in divisa, ho rinunciato a "Sospetti 3" perché nelle due serie precedenti ero un commissario di polizia. Facevo parte dell'Arma anche ne "Il maresciallo Rocca" e lo sarò ancora in "Amanti segreti". Per questo motivo dovrò decidere se ritornare nel quinto sequel di Rocca, nel quale il mio personaggio sarà molto più significativo».

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