In «Il paradiso all'improvviso» bravi Haber e Rocco Papaleo
Pieraccioni fugge l'amore Ma per poco
IL PIERACCIONI di Natale. Sempre in equilibrio tra cordialità e furbizia e pronto a seguire la consueta vena sentimentale anche se agli inizi sembra dileggiarla. Il suo nuovo personaggio, infatti, Lorenzo, titolare di una ditta che produce effetti speciali per il cinema (neve, grandine, pioggia), quando lo conosciamo ci vien presentato come un nemico acerrimo della vita a due. Il sesso sì lo accetta, magari mercenario, escludendovi però qualsiasi legame. Se non che un brutto giorno (o un bel giorno, lo si saprà dopo), viene richiesto di provocare una bella nevicata in una villa di Ischia dove la proprietaria (l'attrice colombiana Angie Cepeda, nuova per i nostri schermi), vuol festeggiare con quella trovata un incontro con il suo innamorato, che non vede molto spesso. Anzi, a dire il vero, non lo vede mai perché, pur avendogli organizzato tutto, non la raggiungerà. Per non mandare all'aria quei preparativi, la ragazza, che dice di chiamarsi Amaranta, propone a Lorenzo di realizzarli con lei. L'altro acconsente ma quella finzione e il gioco diventano presto per lui così veri che, nel suo cuore pur ben tutelato dai suoi principi ferrei, non tarderà a lasciare entrare addirittura la passione. Che naturalmente trionferà (in storie così il lieto fine è garantito). Ma prima ci vorranno rivelazioni di vario tipo, contrattempi, colpi di scena e anche una serie coloratissima di inganni. È qui, soprattutto, che Pieraccioni, coadiuvato nel testo da Giovanni Veronesi, si è divertito a mettersi in scena con tutti gli accorgimenti possibili per divertire anche il pubblico. Forse non tutto è egualmente brillante e vivace ma, tra le sorprese dell'intrigo, si affacciano personaggi che, spesso beffati, sprizzano allegria. Due amici di Lorenzo, ad esempio, con un culto addirittura atavico per le scommesse (sono, in cifre amene, Alessandro Haber e Rocco Papaleo). E non ultima una sua assistente grassa e sensuale, astutamente fatta interpretare da quell'Anna Maria Barbera che tanto successo ha in Tv come Sconsolata (anche se il suo lessico, al cinema, è incomprensibile). Tutti si agitano comicamente attorno al protagonista, ordiscono trame, mirano a vittorie che poi si tramutano in sconfitte. Lasciano comunque che, per concludere, sia l'amore ad aver la meglio. Come si voleva dimostrare.