di ROBERTO SACCARELLO NEL DICEMBRE del 1903, moriva a Roma Filippo Speranza, figura di notevole ...
Era nato nel 1839 a San Martino al Cimino - centro nei pressi di Viterbo noto per la maestosa Abbazia - e, dedicatosi fin dalla prima giovinezza all'arte del bulino, potè perfezionarsi a Roma nell'Istituto di San Michele a Ripa Grande. Nel 1863 entra come volontario nella Zecca pontificia. Nel 1870, sotto il Regno dei Savoia, diviene Incisore Capo della Regia Zecca e realizza tutti i tipi delle monete di Umberto I. Il profilo del secondo Re d'Italia tratteggiato dallo Speranza sul diritto delle nuove monete d'oro (100, 50 e 20 Lire) e d'argento (5 e 2 Lire, 1 Lira, e 50 centesimi) si distingue per la sua incisività. A partire dal 1890, incide i Talleri per la Colonia Eritrea, con il busto coronato del Sovrano. Nel 1900, sale al trono Vittorio Emanule III, che coltiva fin dalla prima giovinezza la passione per la numismatica. Dietro autorizzazione del R.D. del 7 marzo 1901, vengono preparati dallo Speranza 10 esemplari» del 5 Lire d'argento destinati al Re e alle più alte cariche dello Stato: il diritto mostra la testa nuda volta a sinistra del giovane Re, il rovescio l'aquila sabauda con le ali spiegate.La moneta, però, non entrerà mai in circolazione a causa dell'Unione Monetaria Latina, la quale ci impone gli accordi secondo i quali si è stabilito di sospendere l'emissione dei pezzi da 5 Lire già dal 1878; verrà, quindi, rifusa ad eccezione di pochi esemplari, considerati prove o saggi. In circolazione entrano invece i tagli da 2 Lire e 1 Lira. L'ultimo aureo firmato dallo Speranza è il 20 Lire emesso in occasione della posa della prima pietra del nuovo edificio della Zecca, avvenuta il 27 giugno 1908 ; la moneta , battuta in solo dieci esemplari, è forse il pezzo più raro di tutta la serie commemorativa italiana. Filippo Speranza lascia una svariata collezione di punzoni e conii, con i ritratti di personaggi della famiglia Reale.