Dopo la bicicletta scalate sul ghiaccio
Oltre il solito snowboard e lo sci, lo snow rafting, l'iceclimbing, il nordic walking. Ad ogni sport il suo linguaggio, il suo stile, la sua personalità. Quest'anno lo snowboard festeggia i suoi primi quarant'anni. Gli equilibristi dell'aria, che compiono rotazioni di 360° avvitando il bacino, con i piedi fissati su una tavola da surf, sono sempre più numerosi. Ma non sorprendono più come prima. Per lo meno non quanto alcuni insoliti sciatori vestiti controtendenza. Dal polpaccio in su, il gore-tex, il perfaflex, il thinsulate, lasciano il posto alla lana cotta, alle bretelle, al maglione norvegese, al cappello del nonno, alle moffole di lanona e ai pantaloni di velluto alla zuava: la vera novità di quest'anno è la riscoperta del Telemark, con tutto il suo sapore retrò. La tecnica di discesa, che si esprime nella caratteristica curva "inginocchiata" e che deriva dal nome dalla zona della sua invenzione (Telemark appunto) da parte dell'atleta Sondre Norheim nell'Ottocento, necessita di una grande preparazione fisica. In nome dell'eleganza. I più spiritosi invece scelgono la gita in mountain bike. Mentre d'estate ci si inerpica su sentieri sterrati, durante l'inverno è possibile percorrere quelli innevati, più o meno battuti, a bordo di una bici con tanto di sellino e tradizionale manubrio, ma con sci molto corti che sostituiscono ruote e pedali. Un trend spericolato quanto lo snow rafting. All'Adrenalin Center di Cortina d'Ampezzo, il cui nome è sufficientemente evocativo, basta avere più di 15 anni, salire su un gommone e indossare un casco, per scivolare su un pendio quasi verticale e raggiungere i 90 km/h. Gli adolescenti ne vanno pazzi, così come le signore alla ricerca di emozioni forti, che fanno svolazzare i loro giacchini trapuntati con collo in pelliccia. Le fanciulle più romantiche invece scelgono lo sled dogging: immaginano di stare in Lapponia, a bordo di una slitta guidata da un esperto e trainata da cani dagli occhi blu. Anche il nordic walking arriva dalla Finlandia: si cammina e si corre con bastoncini speciali e scarponcini leggeri. Ben diversi da quelli usati dagli iceclimbers, che si cimentano con uno sport estremo ma sicuro. Le cascate che d'estate si prestano al canoying, nella stagione fredda si trasformano in stupendi castelli di ghiaccio. Torri di 25 metri, da scalare in calzoncini corti.