di MARIDA CATERINI UNA produzione a lunga serialità sulla quale Canale 5 punta davvero molto.

L'esordio in prima serata, sulla più blasonata rete Mediaset, è fissato per il prossimo 17 dicembre. Si tratta di un esperimento di fiction in costume, realizzato in 26 episodi da cinquanta minuti ciascuno e firmato da Cinzia Th Torrini. Le atmosfere sono quelle di un romanzo d'appendice con protagonista l'alta nobiltà del tempo e personaggi comuni che interagiscono tra loro in una Torino non ancora capitale d'Italia. Il protagonista Alessandro Preziosi, nel ruolo del conte Fabrizio Ristori, si innamora, ricambiato di una giovane povera, Elisa Scalzi, una cameriera impersonata da Vittoria Puccini che però dimostra una grande nobiltà d'animo. La narrazione inizia e si dipana tra intrighi, passioni, grandi amori, dolori, tradimenti e complotti, proprio come in una telenovela che si rispetti. Vi si aggiungano anche le invidie e gelosie della servitù nei riguardi del personaggio della Puccini e l'altezzosa superiorità della famiglia Ristori che tende ad umiliare la ragazza. Ci sono tutti gli ingredienti per costruire 25 lunghe puntate di sofferenze e tribolazioni, mentre nell'ultimo episodio tutti i buoni saranno premiati ed i cattivi puniti. Ed infatti è facile prevedere, già il titolo lo fa intuire, che il finale non sarà negativo. E se «Elisa di Rivombrosa» sarà favorevolmente accolto dal pubblico, si potrà optare anche per un sequel. Il giovane conte Fabrizio Ristori, soldato ed alleato del re, proprio come un eroe romantico del settecento epoca in cui è ambientata la vicenda, per difendere le proprie scelte sentimentali, dovrà affrontare difficoltà non solo familiari ma anche politiche. Sarà infatti costretto ad una serie di duelli ed un uno si batterà persino con il suo migliore amico. Elisa, verso la metà delle puntate, a sua insaputa, sarà coinvolta in un intricatissimo complotto contro il re. Ma alla fine proprio la sua intuizione femminile, unita al coraggio che dovrà sfoderare, contribuirà a smascherare i traditori. Insomma un vero feuilleton per la cui realizzazione sono stati utilizzati 6350 costumi, di cui 350 cuciti ex novo, tremila metri di stoffe preziose, tra sete, broccati e cotone. Le riprese sono durate più di un anno e solo la post produzione, ovvero la fase di montaggio e di doppiaggio, si è protratta per undici mesi. Gli interni sono stati ricostruiti negli studi De Paolis a Roma. Per gli esterni sono state scelte 150 differenti location. La recitazione è affidata a 85 attori, mentre le comparse sono state 5000. Nel cast ci sono Antonella Fattori, Francesca Rettondini nel ruolo della nobildonna Clelia Bessani, cugina di Elisa di Rivombrosa, Enrico Beruschi, Simona Mastroianni, Regina Bianchi, Antonello Iuorio, Jane Alexander. Un ruolo significativo è stato riservato anche a Pietro Sermonti che, dopo essere stato il principale interprete di «Un medico in famiglia» su Raiuno, si cala nel ruolo di un signore del settecento per far dimenticare il recente insuccesso del suo reality show «Super senior» ancora in onda su Raitre. Cinzia Th Torrini non è nuova a produzioni in costume. È stata, infatti, la regista, sempre per Canale 5, di «Piccolo mondo antico» con Claudia Pandolfi ed Alessandro Gassman. Ma si trattava di una miniserie. Adesso l'impresa è più ardua, addirittura faraonica, di quelle che si accettano una sola volta nella propria carriera professionale, ha commentato la Torrini. Una scommessa, dunque. Ma l'obbiettivo più difficile da centrare sarà, sicuramente, l'ambiziosa finalità della fiction: convincere il pubblico ad identificarsi con i personaggi.