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di ANTONELLO SARNO «L'OSCAR? Non fa per me, davvero - scherza Bill Murray, il veterano ...

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«Proprio così, l'oscar ad Hollywood è vissuto spesso quasi come una maledizione. Chi lo vince entra in uno stato d'animo nevrotico perché, con il successivo film, deve dimostrare a tutti che se l'è meritato davvero. Roba da pazzi. Io vengo da Chicago e vivo a New York - insiste l'attore, barba lunga e maglione casual, a Roma per le riprese del suo nuovo film dedicato a Jacques Cousteau e diretto da Wes Anderson - e vedo Hollywood come un piccolo paesino di provincia. Persino un po' noioso, perché chi ci vive parla solo e soltanto di cinema». Sofia Coppola, grinta da vendere malgrado il filo di voce ed un look ultra-minimalista, parla del suo film come di un tentativo di rompere i soliti schemi creativi della classica "giovane regista indipendente". «Era molto tempo che volevo girare un film in Giappone, anzi, a Tokyo, dove sono stata molte volte fin da piccola e dove ho molti amici specie nel campo della moda e della fotografia - afferma la regista, rampolla di una famiglia di cineasti a cominciare da papà Francis Ford Coppola, ma anche sorella di Roman Coppola (regista anche lui), nonché moglie di un regista di successo come Spike Jonze («Essere John Malkovich») e cugina di Nicolas Cage - Volevo raccontare una storia d'amore in cui l'elemento centrale fosse lo spaesamento dei due protagonisti, un attore americano in disarmo, impegnato a Tokyo in uno spot pubblicitario, e la giovane moglie di un fotografo (l'attrice Scarlett Johansson, premiata al Lido come miglior attrice della sezione Controcorrente). Uno spaesamento dovuto alla lontananza da casa, ma forse anche da loro stessi, uno spaesamento che, malgrado le apparenze, non è detto che si trasformi in incomunicabilità. Anche perché i momenti pi belli della nostra vita sono quelli in cui entriamo in contatto con qualcun altro. Come i protagonisti del mio film. Non importa dove, non importa come». La notizia che Coppola e Murray sono candidati entrambi agli Independent Spirit Award la dà lo stesso Bill Murray alzandosi in piedi davanti alla stampa. «Potremmo vincere gli Spirit, che sono la versione comunista degli Oscar - ride l'attore (che non ha ancora visto il remake del suo film più famoso "Ricomincio da capo" girato in Italia dal nostro Antonio Albanese) - Non ditelo in giro, però, altrimenti non ce li fanno nemmeno vedere».

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