Sanremo, per Reitano una canzone di Zero
Anche se la scadenza verrà procrastinata, molti cantanti noti hanno già inviato le loro canzoni. Fra i più solerti Mino Reitano che nella sua proposta non mostra pentimenti. «Scusate se ho pianto», brano musicato dal cantante stesso e da suo fratello Franco, si avvale nientemeno che di un testo di Renato Zero. La trasgressione non abita più qui? Notizia sorprendente, ma fino a un certo punto: lo stesso Renato, oltre ad aver partecipato al Festival nel '91 e nel '93, nel '96 fornì il testo di «Letti» a Umberto Bindi, brano che avrebbe dovuto segnare il rientro nel grande giro del cantautore genovese ma che finì all'ultimo posto. Reitano, nonostante la facile ironia sul personaggio, ha sempre ottenuto brani da autori prestigiosi, da Mogol-Battisti (che segnarono il suo debutto nel '67) a Pasquale Panella nel 2002, fino ad un insolito Zero. Ma stavolta il cantante calabrese sembra aver riversato la sua proverbiale retorica tutta sull'arrangiamento che prevede un mastodontico uso di corni, timpani e altra strumentazione sinfonica. «Scusate se ho pianto», si preannuncia, a partire dal titolo, come il tormentone del prossimo Festival. Non meno "ispirato" si presenta il brano di Al Bano (che tenta Sanremo per la dodicesima volta) dal titolo «Le radici del cielo», a metà tra Liala e la Sagra della Canzone Nova di Assisi, festival che provò a rilanciare la canzonetta cristianamente impegnata. Peccato che l'ultima edizione si tenne nel lontano 1963. Archiviati i problemi matrimonial-scandalistici, il sessantenne cantante di Cellino San Marco riparte dalla Puglia giocando, buon ultimo, la carta etnica. «Le radici del cielo», musica di Al Bano e testo del vice direttore di Oggi, prevede un apparato folk con largo uso di strumenti della tradizione popolare, a cominciare da un organetto suonato da un ottantenne di Manduria che probabilmente comparirà in scena col cantante stesso. Evidentamente l'onda lunga degli ottantenni simil Buena Vista Social Club prosegue. Da notare che Al Bano non è nuovo all'utilizzazione di parolieri-giornalisti, visto che nel 1987 ottenne il terzo posto con «Nostalgia canaglia», scritta con Willy Molco ex direttore del Tv Radiocorriere e del Tg1, recentemente scomparso. Ci riprova anche Don Backy (a cui lo scorso anno venne rifiutata la canzone presentata in coppia con Milva) che ha iscritto un suo brano dal titolo «Brinderò». Il cantautore toscano, assente da Sanremo da 33 anni, ripropone il suo genere melodico più tipico. Se lo scorso anno era già a questo punto disponibile il cast dei giovani, questa volta, visto che gareggeranno a pari merito con i big, la situazione appare più confusa e il meccanismo di ammissione più misterioso. Comunque quotatissimi gli EquiVoci, trio milanese giunto alla ribalta alla scorsa edizione del BenGio Festival di Benevento e intepreti del cd «Sinceramente non tuo», tributo alla produzione di Lucio Battisti e Pasquale Panella. Il trio si propone a Sanremo con un brano scritto da Alterisio Paoletti, già presente a Sanremo in qualità di autore-arrangiatore di Mino Reitano.