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Ansia per Nino Manfredi ricoverato di nuovo in terapia intensiva

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Gli sono sempre accanto la moglie Erminia e i figli. Luca: «Aveva recuperato bene ma ora non ci resta che pregare per lui»

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Purtroppo l'attore è di nuovo in terapia intensiva, in un ospedale romano nel quale si trova ricoverato già da due settimane. Nessuno dei familiari al suo capezzale nasconde la gravità della situazione. La figlia Roberta ricorda che circa un mese fa aveva avuto una emorragia intestinale fortunatamente bloccata anche ne era risultata compromessa la mobilità della parte sinistra del corpo. La lunga odissea di Manfredi era iniziata a metà dello scorso luglio, quando era stato colpito da un ictus cerebrale. La gravità delle sue condizioni avevano richiesto anche una serie di trasfusioni di sangue e la città di Roma aveva risposto all'appello della famiglia, facendo la fila nei laboratori dell'ospedale in cui si trovava Manfredi. «Papà è immobile da cinque mesi, ed una recente polmonite ne ha debilitato il fisico» dice il figlio Luca. «Probabilmente l'aggravarsi della sua situazione è dovuto proprio alla stasi», continua Manfredi junior. L'attore si trova sotto costante controllo medico, è sedato, ma nonostante sia in grado di comprendere, non riesce a respirare autonomamente. La moglie Erminia è al suo capezzale giorno e notte. «Soprattutto per mia madre non è facile, sottoposta com'è ad una serie di emozioni intense che la stressano», ammette Luca. «Noi non possiamo fare altro che stargli accanto e pregare, cosa che chiediamo di fare a tutti coloro che lo hanno amato ed ammirato come attore. Certo è un uomo di 83 anni provato ma che è riuscito anche a recuperare parzialmente la fluidità del linguaggio», conclude Luca Manfredi. L'attore, che aveva reso celebre il Pinocchio televisivo di Comencini, interpretando il ruolo di Geppetto, aveva cercato, con l'aiuto di un logopedista di migliorare il linguaggio, provato dall'ictus del luglio scorso. Nino Manfredi era apparso in video in «Difetto di famiglia», fiction per Raiuno nella quale aveva recitato accanto a Lino Banfi accettando, per la prima volta nella sua lunga carriera, di interpretare un omosessuale. Subito dopo, in un'altra miniserie, «Un posto tranquillo», sempre andata in onda su Raiuno, era stato il superiore del convento nel quale si trovava, come suo sottoposto, il francescano a cui dava il volto ancora Lino Banfi. Una grande amicizia lega infatti Manfredi all'attore pugliese, al punto che, durante i cinque lunghi mesi in cui è stato immobilizzato a casa, Banfi andava tutti i pomeriggi a tenergli compagnia, cercando anche di risollevare il morale di tutta la famiglia.

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