Fuga verso la libertà in terra d'Argentina
Nel documentato volume di Uki Goñi la storia di un'«amicizia» che dura sino a oggi
Fantastico, con qualche elemento di realtà, il racconto di Forsyth; documentato, invece, il ponderoso volume di Uki Goñi, argentino, giornalista, che ricostruisce la fuga in Argentina di molti nazisti e anche di criminali di guerra, come Adolf Eichmann e Josef Mengele. Non nuova, per la verità, la «via di fuga» verso il Rio de la Plata: ma le dimensioni di questo esodo impressionano ancora oggi. Anche perché, sulla scia dei nazisti, si posero belgi seguaci di Degrelle, slovacchi di Tiso, ungheresi di Horty, Ustascia croati (compreso il Poglavnik — duce — Ante Pavelic): in Argentina giunse anche Carlo Scorza, ultimo segretario del partito nazionale fascista. Perché l'Argentina? L'autore individua in Juan Domingo Peròn l'«ospite» principale di tanti imbarazzanti personaggi: il generale (e la sua consorte Evita) si avvalsero dei consistenti fondi finiti in Argentina, per dare la scalata al potere e consolidarlo. L'aspetto ideologico di questa «ospitalità» è relativo, anche se molti militari, in Sud America, avevano preso a modello i regimi di Mussolini e di Hitler: non è molto noto che Peròn, nel 1940, si trovava in Italia, per studiare le truppe alpine e su queste modellare le unità andine dell'esercito argentino. Forse non sapremo mai quanto oro e quanta valuta pregiata finirono nei caveaux delle banche argentine, in quel periodo, e prima ancora. Non a caso prese il largo anche Fredrick Rauch, che aveva ricevuto ordine da Hitler di svuotare la Banca Centrale, a Berlino. Con sorpresa di tutti, approdarono in Argentina anche due sommergibili tedeschi e si fantasticò della presenza a bordo di Hitler e di Eva Braun, oppure di Bormann. Naturalmente, non era vero niente. Verissimo invece lo sbarco di ingenti ricchezze, presso una «estancia» di proprietà del generale Peròn; col che tutto quadra. Si sedimentarono, allora, amicizie e connivenze, destinate a durare fino a oggi. E anche su questo l'autore proietta nuova luce.