SON DE MAR, di Bigas Luna, con Jordi Mollá, Leonor Watling, Eduard Fernández, Spagna, 2003.
Il gestore della locanda dove scende ha una figlia, Martina, da cui è subito attratto. Ricambiato la mette incinta. Matrimonio. Dopo un po', però, Ulises scompare in mare e Martina sposa Sierra, un ricco costruttore che era stato sempre innamorato di lei. Ma ecco che Ulises ricompare dicendo di aver vagato attraverso molti mari (addirittura fino a Sumatra...). La donna prima lo schiaffeggia poi torna con lui, nascondendolo in un grattacielo disabitato di proprietà di Sierra dove, andandolo regolarmente a trovare, si abbandona a giochi estremi di sesso. Naturalmente è scoperta e Sierra la coinvolgerà con Ulises in una vendetta mortale... Alla base un romanzo, riscritto per il cinema da Rafael Azcona che, ai tempi di Marco Ferreri, era stato uno dei sceneggiatori più originale e sulfurei. Gli anni però sono passati e ora, al posto di Ferreri, c'è Bigas Luna che, nel cinema spagnolo, si è soprattutto distinto per dei melodrammi tutti sesso e doppi sensi. Questa volta, con il supporto ormai sbiadito di Azcona, affronta l'improbabile triangolo in modo diretto pur spiegando molto poco delle psicologie dei protagonisti. Del primo marito, infatti, non si chiarisce la fuga, per il secondo ci si tiene solo a un cinismo di facciata, quanto a Martina, anche se la sua molla è il sesso, il suo ritorno a Ulises è dato solo in modo esteriore, rasentando la superficialità. Restano molte pagine erotiche (anche, allegoricamente, fra i due già morti), ma nelle pieghe di un intreccio che convince spesso a fatica. G. L. R.