di GIAN LUIGI RONDI AL CUORE SI COMANDA, di Giovanni Morricone, con Claudia Gerini, ...
SI comincia con una trovata. Lorenza, una ragazza vicina alla trentina, il giorno in cui è piantata dal fidanzato, per non restare sola se ne... affitta uno, Riccardo, un musicista disoccupato. Niente sesso né amore, però, solo dei rituali quotidiani che, anche nei confronti di un pollaio di sue amiche petulanti, non la faranno sentire troppo fuori gioco. Ma arriva Giulio, un giovane che Lorenza, di colpo, ritiene possa essere l'uomo della sua vita. Con la conseguenza che Riccardo, «licenziato», si scopre geloso, arrivando a vendicarsi come un innamorato respinto, e che, un po' più in là, Lorenza, pur essendo quasi alla vigilia delle nozze con Giulio, si scopre a sua volta innamorata di Riccardo. Segue il lieto fine che ci si aspettava fin dall'inizio. Una conclusione troppo facile, preceduta, oltre a tutto, da un intreccio che, dopo lo spasso insolito di quella trovata con cui si mette in moto la vicenda, non ha più altri guizzi originali. Le amiche di Lorenza attorno sono le solite che si incontrano in questo tipo di commedie, o troppo sole o in situazioni sentimentali sempre contraddittorie, e la famiglia di Lorenza nello sfondo — una madre borghese, un nonno non del tutto lucido — non si discosta molto dai consueti stereotipi, senza l'ironia cui pure si tende. Vi sopperisce comunque la regia dell'esordiente Giovanni Morricone, figlio del nostro celebrato musicista Ennio, che riesce a imprimere all'azione, anche quando rischia di sembrare risaputa, dei ritmi sciolti e spesso briosi, con notazioni maliziose di costume. La assecondano con disinvoltura una smagliante Claudia Gerini come Lorenza, cui dà la replica Pierfrancesco Favino, irsuto e grezzo come il personaggio esigeva. Le musiche, piacevolissime, non solo sono di Ennio Morricone, ma anche dell'altro suo figlio Andrea. Che non gli sfigura al fianco.