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È made in Italy il cartone animato di Natale

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È, infatti, in uscita sul grande schermo, un lungometraggio a cartoni animati, dal titolo «Opopomoz», di ideazione e produzione made in Italy, la cui sceneggiatura è stata scritta da Furio e Giacomo Scarpelli con Enzo D'Alò e la collaborazione della coppia radiofonica Antonello Dose e Marco Presta. La regia della pellicola è affidata ad Enzo D'Alò, che ha già firmato, in passato, prodotti analoghi gratificati al botteghino da grande successo come «La gabbianella e il gatto» e «La freccia azzurra». La novità più significativa è che «Opopomoz» uscirà, il prossimo 5 dicembre, contemporaneamente in Italia ed in Francia, dove rappresenterà in egual misura il film di Natale. Ad «Opopomoz», dunque, è affidato il compito di riscattare l'animazione made in Italy sfidando, sul grande schermo, le mega pellicole statunitensi a cartoni animati che, tradizionalmente, invadono il mercato internazionale, ed anche quello di casa nostra, a fine anno. In questo contesto, infatti, la pellicola più attesa è «Sinbad», prodotta dalla DreamWorks statunitense ed in arrivo in Italia una settimana prima del Natale. I due film però daranno vita ad un altro scontro, tutto italiano, questa volta, tra i doppiatori. Mentre in «Sinbad» ci saranno le voci di Pino Insegno e Claudia Gerini, a far parlare i personaggi di «Opopomoz» saranno Silvio Orlando, Vincenzo Salemme, Fabio Volo, John Turturro, Oreste Lionello, Peppe Barra. Le musiche sono di Gegè Telesforo e de I Neri per Caso. Inizialmente la colonna sonora doveva essere firmata da Pino Daniele. Il cartone italiano, realizzato da Albachiara e Dea Planeta Production, in coproduzione con Raicinema, è ambientato a Napoli. Racconta una favola natalizia dalle atmosfere molto suggestive, ma tipicamente italiane, con insito un messaggio di bontà e con al centro proprio la maggiore festività, quella della nascita di Gesù Bambino. Una coppia di giovani genitori partenopei, si prepara a festeggiare il Natale con particolare allegria perché, proprio il 24 dicembre, è prevista la nascita del loro secondo figlio, Franceschino. Ma il piccolo Rocco, fratello del futuro neonato, è convinto che il nascituro gli toglierà l'affetto dei genitori. Così, gelosissimo, accomuna, nel suo immaginario infantile, la nascita di Gesù Bambino e del fratellino. Dopo un excursus nella realtà di questa famiglia, la scena si sposta all'Inferno. Qui il diavolo capo, denominato Sua Profondità, da secoli cerca di impedire la nascita di Gesù Bambino e puntualmente manda sulla terra tre diavoletti dispettosi con l'incarico di assoldare qualcuno che, coltivando un pensiero malvagio, possa aiutarli nel suo intento. Questa volta viene scelto proprio il piccolo Rocco perché non vuole l'arrivo del fratellino. I tre diavoletti ricorrendo ad una serie di incantesimi e sfruttando i loro poteri occulti convincono Rocco a pronunciare la formula magica «Opopomoz». Improvvisamente il bimbo si ritrova dentro il presepe e vive un'esperienza straordinaria proiettato nel magico mondo che ha accolto Gesù duemila anni fa. Il lieto fine è assicurato, ma non sarà banale, al contrario molto curioso e particolare, anticipano regista e sceneggiatori. Che assicurano di aver reso particolarmente frizzanti ed esilaranti i dialoghi dei tre diavoletti, i personaggi più affascinanti, perché alla fine non si riveleranno poi così cattivi come sembrano. Insomma l'atmosfera natalizia sarà rispettata per la soddisfazione di un pubblico anche adulto.

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