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di GABRIELE SIMONGINI È LA PRIMA vetrina per le Accademie diventate Università, è la passerella di studenti-artisti.

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Ma, come avviene in ogni fase di transizione, non poco è stato il disorientamento di studenti e docenti per la lentezza di attuazione di mutamenti fondamentali. Intanto, per sottolineare il cambiamento in atto, ecco il Primo Premio Nazionale delle Arti. Di tutto questo parliamo con Giorgio Bruno Civello, Direttore Generale dell'Alta Formazione Artistica e Musicale del Ministero per l'Università e la Ricerca Scientifica. A che punto è l'attuazione concreta della Legge 508/99? «C'è bisogno di alcuni regolamenti attuativi in corso di approvazione. In ogni caso il Ministro Moratti ha concretizzato l'autonomia statutaria delle singole istituzioni. Quasi tutte hanno presentato la propria proposta di Statuto, ora è al vaglio del nostro Ministero, di concerto con quelli dell'Economia e della Funzione Pubblica. Nel caso del Conservatorio di Santa Cecilia lo statuto è stato già emanato. Questa è la base di tutto. La parte restante della riforma sarà attuata attraverso un solo regolamento che riguarda, tra l'altro, l'autonomia didattica e le modalità di reclutamento dei docenti». Ma gli studenti di Accademie e Conservatori conseguono finalmente una Laurea o ancora un Diploma secondario? «Il Ministro ha voluto garantire gli studenti. I titoli di studio rilasciati sono equiparati a lauree universitarie di primo livello, quelle triennali che garantiscono l'accesso ai concorsi pubblici». Però i docenti di Accademie e di Conservatori lamentano che, a fronte di nuove responsabilità, il loro stipendio è rimasto lo stesso. «È stato aperto un comparto contrattuale autonomo. Ma è necessario procedere con gradualità, anche tenendo conto del bilancio statale». Quali vantaggi porterà l'autonomia di Accademie e Conservatori? «Darà molte opportunità di movimento alle istituzioni. Soprattutto aumenteranno i rapporti di collaborazione con l'esterno e ciò porterà al reperimento di fondi che si aggiungeranno a quelli ordinari. Del resto, per fare un esempio, gli studenti di un'Accademia di Belle Arti possono dare un importante contributo creativo per restauri o allestimenti di mostre». Ieri il Ministro Moratti ha presentato anche uno studio commissionato dal Ministero al Censis sull'occupazione dei giovani diplomati da Conservatori e Accademie. Tutto ciò vuole sottolineare un concreto impegno del Ministero verso il settore della formazione artistica? «Con questo Premio il Ministro ha voluto dare visibilità alla qualità creativa degli Istituti. Il Premio sarà potenziato e arricchito nel futuro e forse lo apriremo anche su una dimensione internazionale. In ogni caso il sistema delle istituzioni dell'Alta Formazione è produttivo anche da un punto di vista occupazionale e internazionalizzato. In queste istituzioni l'8% di studenti, in media, è composto di stranieri mentre nelle Università si scende ad una percentuale del 2%».

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