di GABRIELLA SASSONE ROMA e Milano unite da una comune passione: quella per i gioielli ...
Tre gli happening a svariati carati che, tra cascate di oro, platino, diamanti, perle nere e datari a cinque stelle hanno animato ieri le notti romane e meneghine. C'è voluto un intero vero castello, quello capitolino di Tor Crescenza, per esporre una mostra degna di un re: quella degli orologi firmati dalla maison sassone A. Lange & Sohne, organizzata con la storica orologeria Hausmann di via del Corso. Settanta i preziosi orologi di alta complicazione, in bella mostra in 15 vetrine: il cuore della ricercata produzione della casa di orologeria tedesca fondata nel 1815 da Ferdinand Adolph Lange, il cui pronipote Walter riveste un ruolo di primo piano nella società controllata dal gruppo Richemont. La casa di Glashutte è il fiore all'occhiello dell'orologeria tedesca e vanta un prestigioso passato. La produzione, limitata a poche migliaia di pezzi ogni anno, è di altissima qualità. Ecco il celebre Lange 1, inconfondibile per il quadrante asimmetrico col grande datario. È del 2002 il Lange 1 con indicazione delle fasi lunari e del 2003 il Grande Lange 1 «Luna Mundi», un cofanetto composto da due orologi, uno con indicazione delle fasi lunari nell'emisfero boreale, l'altro in quello australe. Vale 49 mila euro. Nell'esposizione al Castello di Tor Crescenza, che proseguirà dal 21 al 29 novembre da Hausmann&Co in via del Corso, anche esemplari storici di orologi da tasca. Incantati gli ospiti, tra cui i calciatori Vincenzo Montella, Marco Delvecchio con la moglie Sara e Sinisa Mihaijlovich con Arianna: si fermano a guardare gli esperti artigiani orologiai e incisori al lavoro sotto i loro occhi, e si fanno illustrare i movimenti e le decorazioni di ogni pezzo. Fanno gli onori di casa, il Presidente onorario della Maison Walter Land, l'a.d. Lange Fabian Krone, quello di Richemont-Italia Giacomo Bozzi oltre, ovviamente, a Francesco e Ernesto Hausmann. Nelle stesse ore, la boutique Damiani di via dei Condotti ha inaugurato sotto l'egida della nuova direttrice Maria Maddalena Cellerino, di Eleonora Lucangeli e della galleria Tondinelli la mostra di quadri ispirati al mondo onirico femminile e ai gioielli: «Il codice della seduzione». Le venti tele di Loredana Raciti, accompagnate da un catalogo col racconto «Il garbato delitto del sig. Rembrandt, pittore» di Sergio Velitti, rimarranno in mostra fino al 5 dicembre. A Milano, infine, ha spopolato la serata «Tiffany Joung» ideata nella boutique di via della Spiga che sarà replicata in tutte le filiali del mondo per conquistare una nuova generazione di clienti. Mille i giovani rampolli, figli e nipoti degli habituèe di Tiffany, che tra le bacheche con le moderne creazioni hanno ammirato anche la «Travelling collection» del designer Jean Schlumberger, scomparso a 80 anni nel '97, che lavorò 30 anni per Tiffany introducendo lo stile europeo nella gioielleria Usa. Le creazioni, selezionate da Pierce MacGuire, direttore della Schlumberger Collection, saranno in via della Spiga fino al 28 novembre.