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È PROPRIO vero che per mantenere alti gli ascolti dei telegiornali sono necessari volti noti? A sorpresa, ...

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Secondo una ricerca realizzata dal centro media Omd (un'agenzia che acquista spazi su tv e giornali per conto di grossi clienti) in collaborazione con Klaus Davi, i volti anonimi del Cdr non solo nei pochi minuti loro concessi hanno spesso eguagliato i vip dei Tg, ma talvolta li hanno superati in share. Del resto l'Auditel ci ha abituati a queste sorprese, a queste vittorie dei «buchi neri»: ricordate lo special condotto da Katia Ricciarelli e dalla Venier, nel luglio 2001? Pioveva a dirotto, la trasmissione si interruppe e grazie allo schermo bianco l'Auditel schizzò a 5/6 milioni. E c'è poi da notare che le rilevazioni possono essere fallaci? Chi ci dice che l'utente sintonizzato per ore sullo stesso canale non si sia addormentato sul divano? Tornando alla ricerca, essa dimostra come in occasione dello sciopero del 16 novembre 2002 il Tg1 nella sua edizione sindacale delle 20 abbia realizzato il 31,51% d'ascolto battendo la media annua del 30% del Tg calcolata da Omd in un mese tipo. Non solo: sempre il Tg1 ha registrato ascolti da paura mercoledì 18 giugno 2003, giorno di sciopero totalizzando con un anonimo membro del Cdr ben il 32,60% di share, superando la media annua del Tg del 30%. La stessa tendenza si è consolidata il 23 ottobre 2003, giorno in cui l'edizione sindacale del Tg1 ha totalizzato il 30,22% di share. Non si tratta di fenomeni isolati, fa notare la ricerca. Per esempio il Tg2 del 18 giugno 2003 ha totalizzato un ascolto del 12,91% di share superando quella che per Omd è la media del Tg, vale a dire 11,2 nell'edizione delle 20.30. Nel caso del Tg3 i Tg gestiti da «sindacalisti», che sono pur sempre giornalisti a tutti gli effetti, hanno tenuto meravigliosamente la media d'ascolto totalizzata alle ore 19. Per esempio, durante lo sciopero del 16 novembre 2002, un'edizione scarna ha raggiunto la media del 13,88, tallonando i risultati consolidati da conduttrici normali come Berlinguer e Sciarelli, raggiunti a quell'ora con il 15,7% di share. Nell'edizione del 20.12.2002 il Tg3 alle ore 19 ha raggiunto l'ascolto del 13,52%. Ma gli affezionati del Tg di Antonio Di Bella non l'hanno affatto abbandonato in occasione di altri due scioperi: il 18 giugno 2003, il Tg3 ha raggiunto il 12,40%, mentre il 23 ottobre lo sciopero non ha comportato un sostanziale calo di audience, visto che l'Auditel ha segnalato un 12,52% di share. E a Mediaset? Nel caso dei Tg delle reti private i risultati non cambiano sostanzialmente, anche se spesso in video vanno pur sempre volti abituali dei Tg. Infatti il Tg5 del 16 novembre 2002 ha svettato con il 29,31% di share alle 20. Quello del 18 giugno 2003 (giorno di sciopero) ha raggiunto il 32,96%. In occasione dello sciopero del 23 ottobre ha totalizzato l'ottimo 29,81%. Nel caso di Studio Aperto, che vanta una media, secondo Omd, dell'11% alle ore 18.30 nel giorno di sciopero del 18 giugno 2003, il Tg di Mario Giordano ha addirittura superato la media annuale toccando l'11,65%. Anche nel caso del Tg di Emilio Fede, nel giorno di sciopero del 16 novembre 2002, l'audience del Tg è stata di 8,26 alle ore 19, superando la pur buona media del 7,5% di share.

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