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«Vi faccio vedere io come si fa la satira»

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Arriva su Raitre il nuovo programma di Sabina Guzzanti

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Raidue con Bulldozer, condotto in seconda serata, da Federica Panicucci ed Enrico Bertolino, tenta di valorizzare, in maniera autonoma rispetto alla concorrenza, la creatività giovanile. E gli appuntamenti con la satira di Raitre, in onda dallo scorso anno sulla seconda serata dell'emittente, si basano su una formula più incisiva e mirata verso determinati obbiettivi da colpire. Trasmissioni, invece, come «Zelig» di Canale 5, «Mai dire domenica» della Gialappa's band e «Le Iene» di Italia uno, ricorrono ad uno schema in cui la satira è vissuta soprattutto come intrattenimento leggero, trasformandosi quasi in varietà per un pubblico variegato e trasversale. Nell'attuale panorama delle trasmissioni satiriche della Tv pubblica, si inserisce, da domenica sera, «Raiot, armi di distrazioni di massa», che segna il ritorno di Sabina Guzzanti sul piccolo schermo di Raitre, nel ruolo di conduttrice e di imitatrice. Sulla medesima rete, dal prossimo 17 gennaio, nella tarda seconda serata del sabato, ricompare anche la coppia radiofonica composta da Antonello Dose e Marco Presta al timone della seconda edizione del programma «Dove osano le quaglie». Successivamente approda a Raitre Diego Cugia mentre anche Antonio Albanese è candidato a riproporre uno spazio di comicità e satira già sperimentato lo scorso anno. Attualmente i maggiori risultati di audience sono stati conquistati dalla satira targata Mediaset, con l'eclatante exploit di «Zelig», considerato proprio un varietà comico-satirico. In tale contesto si inserisce anche «Striscia la notizia». Viale Mazzini, però, cerca di rimediare, includendo ampi segmenti di comicità familiare in molti dei suoi appuntamenti di prima serata. Intanto la libertà creativa viene immediatamente rivendicata. Almeno da Raitre. «Nessuno controlla i miei testi», afferma Sabina Guzzanti che non nasconde, però, di essersi talvolta autocensurata. Ed anticipa la presenza, nel suo programma «Raiot», di nuove parodie tra le quali quelle di Lucia Annunziata, di Barbara Palombelli e delle nuove signorine buonasera che hanno sostituito le vecchie annunciatrici Rai. I personaggi di Berlusconi e di D'Alema rappresenteranno, invece, una costante delle sei puntate della trasmissione che tra l'altro si avvale della collaborazione di artisti quali Francesco Paolantoni, Sabrina Impiacciatore, David Riondino, Rosalia Porcaro. Nel controbattere ad Antonio Ricci che l'ha definita una beneficiata di Berlusconi, la Guzzanti, riferendosi soprattutto a «Striscia la notizia», ribadisce, da parte di Mediaset, il ricorso a mezzi di facile ed immediato impatto satirico quali l'aggressione e l'accostamento di immagini. «La satira - puntualizza - è un lavoro di cervello». Un lavoro, dunque, che sembra essere realizzato maggiormente dalle reti pubbliche grazie a Raitre, mentre Mediaset, ricorrendo ad una satira più nazional-popolare e di immediato impatto, rischia di appiattirsi su schemi consolidati e talvolta scontati per il grande pubblico. Come quelli, ad esempio, su cui si reggono, ancora, programmi come «Scherzi a parte» e «Striscia la notizia». Nell'ottica di una rivisitazione della satira, la terza rete vuole porsi come un'oasi di libertà creativa ed espressiva, aperta anche a chiunque proporrà idee in sintonia con i progetti della rete. Sabina Guzzanti, infine, puntualizza che la sua sarà una satira incisiva che, nel differenziarsi da quella proposta da Mediaset, si discosterà anche dagli altri modelli televisivi. «Diremo cose che altrove non si sentono mai», puntualizza.

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