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di ALDO COSTA SFOGO in diretta di Simona Ventura durante la puntata di ieri di «Quelli che il calcio».

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Ma a Raiuno prima hanno copiato la scenografia e ora anche il collegamento con lo stadio. Adesso hanno proprio rotto le scatole». Il riferimento della Ventura è al consueto collegamento che «Domenica in» fa ogni settimana con Daniele Piombi e una famiglia di abbonati e che ieri era con lo stadio Meazza di Milano, per Inter-Ancona. Bonolis, sfegatato tifoso nerazzurro, ha dato la linea a Piombi, che è apparso dalle tribune dello stadio con una famiglia di Ancona. La Ventura ha anche alluso al gioco delle squadre con cui «Domenica in» ogni settimana organizza un «Fantacampionato» con una classifica tutta sua legata ai risultati dei giochini in studio. La «sparata» in diretta di Simona Ventura rientra nel quadro dei rapporti tesi tra le due reti Rai e i loro direttori, usciti allo scoperto sin dallo scorso gennaio, quando Antonio Marano, alla testa di Raidue e oggi presente in studio di «Quelli che il calcio», affermò che «non si può sempre togliere a una rete e chiederle di riposizionarsi», mentre dieci giorni fa sbottò contro «la logica dei saccheggi». Quest'ultima uscita riguardava la richiesta di Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno, di passare «L'isola dei famosi» alla sua rete, come era spesso già accaduto negli anni passati con una serie di programmi fortunati trasferiti a Raidue, da «Montalbano» alla «Piovra», da «Incantesimo» a «Rex», da Paolo Limiti alla «Vita in diretta». A inasprire i rapporti c'è poi il successo recente della trasmissione di Bonolis, risultata vincente contro «Striscia», trasmissione primato dell'ammiraglia Mediaset, ma anche a scapito del Tg2, che ha visto calare i propri ascolti. Marano, che sta facendo risalire con successo la china dello share alla sua rete, a gennaio dichiarò che quella politica aziendale aveva creato perdite per Raidue di 13 punti. Gli animi sono, insomma, accesi e allora si capisce come alla Ventura siano potuti saltare oggi i nervi. Ma anche perchè, dopo, nessuno vuole intervenire, replicare o commentare. Intanto Flavio Cattaneo, direttore generale della Rai, ha ilsuo da fare per cercare di convincere i discografici della Fimi, una delle organizzazioni dei discografici italiani, a non boicottare il prossimo festival di Sanremo firmato Tony Renis. Se il responsabile di Viale Mazzini si dichiara ottimista per una soluzione della vicenda, gli industriali della musica continuano a pralre di accordo ma solo a partire dal 2005, visto che la prossima edizione del festival viene definita «fumosa e incerta».

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